“Gli enti locali devono fare rete per promuovere interventi efficaci sulle criticità. Occorre creare un modello di welfare innovativo che tenga conto dei cambiamenti avvenuti dentro la società e li sappia leggere”. Con queste parole oggi il consigliere regionale del Pd Gianantonio Girelli ha iniziato la presentazione alla stampa di una proposta di legge del Pd sulle nuove forme di povertà. “Interventi sociali di microcredito a sostegno delle famiglie che si trovano in temporanea difficoltà economica per eventi imprevedibili e straordinari” punta al sostegno di nuovi target di popolazione lombarda a rischio di disagio sociale. Non più solo le famiglie numerose o le giovani coppie con mutui pluridecennali alle spalle.
C’è infatti, anche in Lombardia, una zona grigia che troppo spesso sfugge agli indicatori socio economici e alle misure di welfare messe in campo dal legislatore, quella della povertà relativa. “La povertà relativa e temporanea, diversamente dalla povertà assoluta, è più difficilmente misurabile e quantificabile ma coinvolge oggi sempre più individui – ha spiegato Girelli – . Eventi straordinari e imprevedibili, come la disoccupazione, una spesa inaspettata, un divorzio, la malattia di un familiare, possono essere causa di un improvviso impoverimento ed esporre le famiglie più vulnerabili ad un indebitamento che può rischiare di cronicizzarsi esponendole all’incapacità di provvedere alle spese”. Per questo la proposta di legge appena presentata dal Pd ha lo scopo di proporre interventi di microcredito (sino ad un massimo di 3000 euro), senza interessi per il richiedente, a favore delle persone e famiglie che si trovano in temporanea difficoltà per spese non differibili nel tempo. Oltre alla predisposizione, in tempi brevi, di un Piano operativo regionale di contrasto a tutte le forme di povertà anche sulla base delle direttive del Consiglio Europeo.
Finalmente un politico coglie una cosa che funziona dalla società civile (il microcredito a Brescia è esercitato molto bene dalla Caritas). L’importante è che non lo statalizzi, o "regionalizzi", altrimenti non è un welfare innovativo, ma una mera innovazione di finanza pubblica.
ma che foto ha questo….io non dico una fototessera ma neanche la copertina di AD….rimpiango i politici del vecchio pci