Al via la mobilitazione Cgil contro la manovra del “Governo dei Scilipoti”

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In primo piano l’immagine di Scilipoti, nei riquadri alcuni dei ministri del Governo e a destra la scritta «Il Governo dei Scilipoti. Mentre negavano la crisi hanno depredato il Paese. Ora ci rubano il futuro con una manovra da 48 miliardi di euro: è ora di mandarli via»: è la copertina del numero speciale del «Punto Cgil», volantone di quattro pagine stampato in 15mila copie dalla Camera del Lavoro di Brescia e che verrà distribuito in tutta la provincia a partire da mercoledì 27 luglio.

Il volantinaggio informativo è la prima iniziativa che la Cgil di Brescia promuove contro la manovra economica da 48 miliardi del Governo. Una manovra antipopolare, ingiusta ed iniqua, che colpisce i ceti medi e bassi e non tocca le rendite e le grandi ricchezze.

«Il Governo – si legge nell’intervento introduttivo del segretario della Cgil bresciana Damiano Galletti – ha prima negato la crisi. Poi l’ha trascurata. Ora sta consegnando un Paese più povero, più diseguale, più diviso. Diciamolo subito: è meglio che se ne vadano al più presto, che la smettano di fare danni. “Il Governo dei Scilipoti”, come abbiamo messo in copertina, è il simbolo dell’interesse particolare, dello sfregio della cosa pubblica, dell’indecenza di chi pensa solo e comunque agli affari propri lasciando affondare gli altri».

Attraverso la manovra economica il Governo che annuncia riduzioni delle tasse un giorno sì e l’altro pure ha tagliato detrazioni e deduzioni che facevano respirare i ceti più popolari. Il governo ha fatto tagli per 13 miliardi nella sanità, ha aumentato l’età pensionabile e ridotto le prestazioni. Il Governo ha tagliato in formazione e ricerca, ha tolto risorse agli enti locali e al trasporto pubblico.

E, non più grave ma sicuramente in modo scellerato, ha fatto una manovra depressiva per l’economia. Alla radice di questa manovra ci sono infatti tre anni di conti pubblici sbagliati, spesa dequalificata, investimenti drammaticamente ridotti o mancati, tagli insensati alle amministrazioni pubbliche centrali e locali, aumento del deficit, del debito e degli interessi sul debito, assenza di una politica industriale.

La Cgil è dall’esplodere della crisi che sottolinea la necessità di un cambio di marcia nella politica economica del Paese. In tre anni la Cgil ha scioperato – purtroppo in solitudine – in ben cinque occasioni per affermare che così non si poteva andare avanti. I fatti, questa manovra, ci stanno dando purtroppo ragione.

In settembre, di concerto anche con l’organizzazione a livello nazionale, ci mobiliteremo ancora per dire che un’altra strada è possibile e necessaria. 

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