(a.t.) E’ di 35,2 milioni di euro il conto annuale che il Comune di Brescia dovrà pagare per gli oneri di realizzazione e per la gestione della metropolitana. La cifra verrà presentata domani dal sindaco Adriano Paroli – presenti gli assessori e il ragioniere capo – alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Loggia. Insieme alla richiesta di condividere le modalità con cui recuperarla. Tolti i circa 13 milioni di euro che entreranno nelle casse con l’Addizionale Irpef, infatti, la Loggia dovrà trovare circa 22 milioni di euro all’anno (6/7 derivanti dall’accordo sulle riserve, e con questo si spiega la differenza rispetto alle previsioni di aprile), da pagare attraverso la cessione di beni (mobili e immobili) o attraverso tagli alla spesa corrente. Al tavolo di domani il sindaco si presenterà con alcune ipotesi, che incrociano con proporzioni diverse i due metodi di pagamento. E dal confronto la giunta si aspetta almeno una linea condivisa sui criteri per coprire la spesa. Ma la soluzione più probabile è che ai tagli si unisca la vendita di alcuni “gioielli di famiglia” (non A2A, ma Centrale del latte, farmacie e immobili). Non è in discussione, invece, l’operazione di ingegneria societaria prevista dalla Loggia per strutturare l’operazione: lo sdoppiamento di Brescia Mobilità in società gestionale e patrimoniale verrà fatto e – come risulta dalle ultime verifiche effettuate dal Comune con i suoi tecnici – non comporterà oneri economici aggiuntivi.
“I conti”, commenta l’assessore Fausto Di Mezza, “li spiegherà domani il sindaco. Io dico soltanto che auspico che nell’occasione ci sia una presa di responsabilità da parte dell’opposizione, partendo dal presupposto che le cifre in questione sono quelle che presenteremo e che ora dobbiamo trovare il modo di recuperarle. Con la disponibilità”, aggiunge, “a condividere con l’opposizione il metodo, ma anche il merito, delle possibili soluzioni”.
li facciamo pagare a Corsini. semplice
Bella cacata la metro a brescia hahahaha da pazzi
Troppi soldi per un’opera di dubbia utilità
Troppi interessi