E’ tradizione che, nella contrada Villa a Bornato in Franciacorta, al quadrivium detto La RUMELGIA, si svolga la tradizionale festa popolare “IL CRISTO della RUMELGIA” organizzato dall’omonimo gruppo di amici.
Son trascorsi più di trent’anni da quando un gruppo di amici che frequentavano e che frequentano la vecchia trattoria Gallo detta “Pinot”, ebbe l’idea di far scolpire il volto del Cristo nel tronco dell’ultrasecolare pianta della somiglia.
La vecchia “rumelgia” come si dice in dialetto, è il simbolo di Bornato; c’è ne sono pochi ormai di questi alberi rimasti lungo la strada consolare che da Brescia porta a Bergamo, passando per Bornato. Una volta le romiglie erano numerose, i loro rami servivano per costruire le “stanghe” dei carri e dei “birocc” e i manici delle fruste “scurgiade”, perché il loro legno è molto flessibile. Inoltre la loro ombra offriva al viandante o pellegrino un appoggio per il meritato riposo, dopo molti passi fatti nella polvere.
Tra queste poche romiglie rimaste, vi è quella vicino alla fontana di via Pieve Vecchia, dove i giovani si fissavano appuntamento seduti sul sasso che si trova ai suoi piedi. Quanti sogni sono stati fatti all’ombra dei suoi rami; sogni che spesso son diventate realtà, tanti discorsi di quei giovani, diventati poi vecchi, si sono intrecciati tra i suoi rami e le sue foglie.
Lo scultore Francesco Morandi nel mese di aprile del 1977, su iniziativa del gruppo omonimo, scolpì il volto di Cristo. Quella scultura purtroppo si deteriorò a causa degli agenti atmosferici, così fu sostituita con un altro Cristo ligneo, scolpito da Luigi Borsetti di Ponte di Legno nel mese di giugno 2001.
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