Sono 27 i Comuni bresciani che rischiano di fatto di scomparire con la manovra anticrisi definita in queste ore dal governo. Dopo la ratifica del risultato del censimento 2011, infatti, i Comuni sotto i mille abitanti saranno costretti a unirsi, perdendo così sindaco ed assessori che concorreranno – come semplici consiglieri comunali – ad eleggere un nuovo “supersindaco” della realtà aggregata.
Tra i 27 paesi a rischio ci sono Magasa (il più piccolo, che si trova in Valvestino), Vione, Braone e Cimbergo Valcamonica), Mura, Pertica Bassa, Treviso Bresciano e Capovalle (Valle Sabbia) e Irma (Val Trompia). Salvi, invece, dovrebbero essere Ono San Pietro (che ha iniziato il 2010 con 978 abitanti, ma pare abbia superato quota mille nel frattempo) e Saviore (1.007). A rischio Provaglio Valsabbia, che sarebbe fermo a 989 residenti.
bene, austerity speriamo serva
grazie Lega che tartassi i piccoli e difendi i potenti
E così la Lega ha salvato le Province, ente locale inutile a giudizio comune, colpendo invece il vero decentramento rappresentato dai Comuni, grandi o piccoli che siano. Ciò è potuto avvenire perchè al governo di tante province si siede e carrocciopola.