“Santona” di Prevalle: blitz nell’associazione, liberata un’invalida

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Blitz dei Carabinieri nella sede dell’associazione Sergio Minelli di Prevalle, la cosidetta “Setta della porta accanto” capeggiata dalla "santona" Tersilla Tanghetti. Stamani una decina di militari, unitamente al P.M. Ambrogio Cassiani, hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti della citata Tanghetti e di altre 11 persone. L’ipotesi di reato per la quale si procede è quella prevista dall’articolo 600 del Codice Penale – Riduzione o mantenimento in schiavitù – in quanto, spiega una nota dei Carabinieri, "viene ipotizzato che riducevano e mantenevano Emanuela Saretti, invalida al 100%, in uno stato di soggezione continuativa cagionandole uno stato di totale annichilimento mediante brutali punizioni corporali, fornendole per diversi anni false informazioni sulla vita all’esterno della comunità, facendole pressioni affinchè non parlasse delle questioni interne alla comunità e costringendola a prestazioni lavorative non retribuite con orari di lavoro che si protraevano per oltre 15 ore".

Tali lavori venivano svolti presso varie strutture riconducibili alla Tanghetti in provincia di Brescia (Caino, Manerba del Garda, Muscoline e Prevalle). Inoltre viene ipotizzato che sia stata commissionata una consulenza tecnica depositata davanti al Giudice Tutelare di Salò, in cui falsamente si affermava che la vittima era stata oggetto di abusi sessuali da parte del padre, così determinando il Giudice Tutelare a ritenere l’associazione “Sergio Minelli” luogo idoneo dove tenerla. La perquisizione, a cui ha partecipato anche il consulente psicologo della Procura e la madre della persona offesa, si è conclusa con il trasferimento della vittima in una località protetta.

 

“Finalmente” ha commentato in una nota affidata ai suoi legali Rosa Bighetti, madre della ragazza, “dopo vent’anni nell’Associazione Sergio Minelli, nota alle cronache come “La Setta della porta accanto”, mia figlia Emanuela Saretti è stata liberata questa mattina nell’ambito di una brillante operazione della Procura della Repubblica di Brescia, in persona del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Ambrogio Cassiani, coadiuvato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brescia, in persona del Capitano Gianluca D’Aguanno e del Maresciallo Edi Tosone, nonché del consulente della Procura dottor Massimiliano Basile. L’operazione di cui sopra attiene ad un secondo fascicolo penale, diverso da quello che ha già condotto al rinvio a giudizio di Tersilla Tanghetti, Piercarlo Peroni e altre 14 persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata al maltrattamento di fanciulli e alla riduzione e mantenimento in stato di schiavitù/servitù di adulti e minori, oltre che per diversi fatti di sequestro di persona, uno dei quali ai danni proprio di mia figlia; ricordo che la prima udienza si terrà il giorno 28.11.2011 avanti la Prima Sezione della Corte d’Assise di Brescia. Questo secondo fascicolo è stato aperto su impulso della Corte di Appello di Brescia che, nell’ambito del procedimento per la nomina di amministratore di sostegno, ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Brescia, affinchè indagasse sui gravi fatti emersi nell’ambito di detta procedura civile ed aventi rilevanza penale. Le indagini” prosegue la nota diffusa dagli avvocati Concetta Delle Donne e Marisa Trombini “sono state affidate al Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e sono tutt’ora in corso. Il fascicolo, già di competenza del Sostituto Procuratore Dott. Alberto Rossi, è stato recentemente co-assegnato al Sostituto Procuratore Dott. Ambrogio Cassiani il quale, esaminate le risultanze delle indagini già svolte, ha deciso ed ha personalmente condotto l’operazione. Mia figlia Emanuela è ora collocata presso una struttura protetta. Finalmente dopo anni di lotte giudiziarie la mia fiducia nella Giustizia è stata oggi premiata. Ringrazio di cuore la Procura della Repubblica di Brescia e in particolare il dottor Cassiani per la sensibilità e la delicatezza con la quale ha condotto l’operazione, dimostrando grande rispetto sia per le condizioni di mia figlia che per le mie preoccupazioni di genitore. Ringrazio altresì l’Arma dei Carabinieri e il Capitano D’Aguanno per l’ottimo lavoro svolto”.

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3 Commenti

  1. questa storia è veramente agghiacciante!! se sono vere le accuse alla santona, siamo di fronte a una vicenda terribile su cui ci sarebbe da riflettere molto a lungo

  2. BEFFARE LA GIUSTIZIA CON MENZOGNE FA INCAVOLARE LA GIUSTIZIA STESSA PRIMA O POI E A QUELLI LA, NON PIACE ESSERE PRESI IN GIRO.

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