Microcredito e lavoro per chi ha problemi mentali, ecco l’impegno della Loggia

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    Tripla mossa della Loggia per il sociale. La giunta comunale oggi ha infatti confermato il contributo di 50mila euro alla Fondazione Opera San Martino per l’iniziativa di microcredito sociale della Caritas Diocesana. Il progetto consiste in prestiti a tassi agevolati (in sostanza l’indice Euribor) a singoli o nuclei familiari la cui situazione rischia di essere definitivamente compromessa da fatti eccezionali, imprevisti e comunque temporanei. Il finanziamneto può andare da 500 a 3.000 euro e deve essere restituito nel giro di 36 mesi. “In questo modo” ha spiegato l’assessore ai servizi sociali Giorgio Maione “si può aiutare quella fascia di popolazione che non può accedere ai servizi sociali ma che fatica a farsi dare prestiti dagli istituti di credito. Lo scorso anno abbiamo aiutato 30 famiglie e l’insolvenza è inferiore all’1%”.

    Altra delibera portata oggi in giunta dall’assessore Maione e approvata dall’amministrazione è quella che riguarda l’inserimento lavorativo di persone con problemi psichiatrici. La Loggia ha fatto domanda al Ministero – tramite un apposito bando – di un contributo da 120mila euro per finanziare il proprio progetto; progetto che consiste nel trovare lavoro a una ventina di persone che manifestano disagio mentale e creare un pool di esperti in grado di accompagnarle nell’inserimento lavorativo. “Se anche il finanziamento ministeriale non dovesse arrivare” ha assicurato Maione “noi porteremo comunque avanti la nostra iniziativa”.

    Infine – per restare ai servizi sociali – la giunta ha modificato il regolamento del dormitorio di via Corridoni, nel quartiere San Bartolomeo. Secondo quanto stabilito nel 2004, il centro d’accoglienza – che oggi ospita 49 persone – può accogliere solo cittadini stranieri, per un massimo di 24 mesi. Viste le difficoltà economiche di questi mesi, che non guardano in faccia la nazionalità, l’amministrazione ha deciso di togliere qualunque riferimento etnico: al dormitorio potrà accedere chiunque, italiano o straniero. Ridotto, però, il tempo massimo di permanenza: non più due anni, ma 10 mesi, in modo da favorire il turn over. 

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