L’ASL di Brescia, rispetto alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla titolare della forneria. “L’arte della panificazione” di via della Valle, 15, Brescia, precisa di non aver mai autorizzato per iscritto l’esercente a tenere il proprio cane all’interno del negozio. Il 30 agosto scorso i tecnici dell’Asl hanno effettuato un sopralluogo in via della Valle 15, constatando che la presenza del cane nella forneria non garantisce la salubrità degli alimenti e potrebbe essere un pericolo per la salute pubblica, anche in virtù della normativa comunitaria vigente sull’igiene dei prodotti alimentari, Reg. CE 852/04 allegato II cap. IX punto 4, che recita: “Occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati (ovvero, qualora l’autorità competente autorizzi tale accesso in circostanze speciali, impedire che esso sia fonte di contaminazione)”. Pertanto in data odierna l’ASL ha notificato per iscritto alla titolare che, stante la situazione riscontrata nei locali della forneria, la presenza del cane “non garantisce la salubrità degli alimenti e non vengono pienamente garantiti i requisiti igienico-sanitari”. L’ASL ha pertanto prescritto “l’allontanamento dell’animale dai locali di vendita e/o deposito di alimenti”.
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io invece sono solidale con la proprietaria della forneria, se un cane è vaccinato ed in salute, non vedo perchè questa " poveraccia " che ha subito una catena di furti anche violenti, non possa tenersi il bel cagnone nel negozio…..
L’asl vada a vedere i ristoranti cinesi piuttosto o i centri massaggi
LA ASL NON VUOLE IL CANE,BENE ,PERCHE’ NON CI VA UN MEDICO DELLA ASL A FARE LA GUARDIA? AVREBBE RISOLTO IL PROBLEMA CANE.
L’asl vada "anche" a vedere il resto; non "piuttosto"… Anche il mio cane è vaccinato ed in buona salute, però non lo fanno entrare nei negozi di alimentari e io nemmeno lo porterei se anche si potesse. Se la signora avesse un negozio di vestiti il cane lo farebbero tenere: è una questione di igiene. Non è questione nè di avercela contro la povera signora, cui va la solidarietà di tutti, nè tantomeno con il cane, che come sempre è incolpevole. La questione è che, dopo la signora, anche tutti gli altri potrebbero mettere un cane in macelleria, al ristorante, etc dicendo che lo fanno per difesa: sarebbe il caos…
Leo, a fare "la guardia" ci potrebbero andare "le guardie". E quelle dove sono?
il cane miglior amico dell’uomo, provare per credere…..
io me lo porto dovunque, pure in chiesa e nessuno mi ha mai detto nulla ( in chiesa me ne sto in fondo, lui si accuccia e se ne sta buono ). a volte penso che dovrebbero esserci più canidi che ominidi….
Io, come dicevo, il cane non lo porto dappertutto: so che c’è gente che ha paura dei cani, so che ci sono posti dove il cane è meglio che non vada per ragioni igieniche; quindi non è che faccio le crociate contro i cani, al contrario! Ma è evidente che un ASL non possa autorizzare la presenza di un cane in un negozio dove ci sono degli alimenti. Dai, è una questione di buon senso: non è che ce l’hanno con la signora! Piuttosto per me in tutta questa storia, se devo dire chi ho impressione che sia un po’ carente, sono quelli che dovrebbero controllare la sicurezza di tutti. Mi spiace dirlo, ma non si può essere rapinati quindici volte: c’è qualcosa che non funziona!
Un negozio non è un luogo pubblico, ma un luogo aperto al pubblico. Non è una differenza di poco conto. Il proprietario di un luogo aperto al pubblico può gestirlo come meglio crede nel rispetto delle leggi e può decidere chi far entrare e chi no. Non è proibito a priori tenere un cane in un negozio di alimentari. Leggete bene, la Asl ha scritto: la presenza del cane non garantisce la salubrità ecc. Questo vuol dire che la signora può tenere il cane adottando gli accorgimenti necessari a garantire la salubrità, ad esempio facendo in modo che la merce non sia alla portata del cane. In questo modo nessuno può legittimamente negarle il permesso di tenere il cane in negozio. E comunque… Brioche sei mitica :)!
E ci macherebbe che l’ASL autorizzi la permanenza di un cane in un negozio di panetteria
Come ci mancherebbe?? Ma stiamo scherzando? Se il cane è pulito e vaccinato e la merce non è alla sua portata perché non ci può stare?? Allora bisognerebbe mettere i controlli per non far entrare gli esseri umani che non si lavano nei negozi di alimentari! Magari quelli che poi al supermercato toccano tutta la frutta esposta! Ma dai per piacere! Conosco cani molto più puliti di tanti umani!
SI USI LO STESSO RIGORE PER GLI INNUMEREVOLI NEGOZI DEGLI EXTRACOMUNITARI E DELLE LORO MECANZIE! lO STESSO RIGORE PER TENERE PULITE LE NOSTRE STRADE E PUNIRE TUTTI COLORO CHE LE SPORCANO. l’ASL diventa "svizzera" davanti ad un cane, ma le avete viste le cucine o i bagni di certi locali pubblici cinesi? A costo di attraversare la città tutti i giorni da domani il pane lo compero in via della Valle. E speriamo che lo sceriffo animalista Rolfi riguardo a questo fatto, muova le sue tonde natiche!
Concordo con Lei,su tutto, sig. Arrighini
Nel momento in cui una notizia come quella di un cane in panetteria è diventata pubblica su tutti i giornali, se voi foste stati il responsabile dell’ASL cosa avreste fatto? Chi ha detto che l’ASL non controlla gli esercizi degli "extracomunitari" (ovviamente comprendete nel novero anche svizzeri e americani e giapponesi, no?)? P.S.: il MIO cane non lo faccio entrare nella MIA cucina, figurarsi che piacere andare in panetteria e trovarci un cane che ci gira dentro…
Vorrà dire che andrà in un ‘altra forneria!
Povero il Suo cane che non entra neppure in cucina eppure aveva detto che lo portava dappertutto:ho timore a chiedere cosa intende per "dapppertutto".
E sinceramente a Me non darebbe alcun fastidio trovare Brioche, visto che è vaccinata. pulita ed educatA molto più dei alcune "persone" che frequentano la Mia di forneria.
Ah dimenticavo Le dirò una cosa "sconvolgente": i miei di "animali " (ed anche quelli di tutti i miei Amici e conoscenti) non solo frequentano la cucina ma anche
la camera da letto…….ed i nostri figli sono cresciuti sani …..
Io sonon quello che scriveva "il cane non lo porto dappertutto: so che c’è gente che ha paura dei cani, so che ci sono posti dove il cane è meglio che non vada per ragioni igieniche". A casa mia il mio cane non entra SOLO in cucina (non "neppure": "solo"). Entra sì in camera da letto, dove ha la sua brandina. Quindi io non sono certo uno che ce l’ha con i cani: solo andrebbe usato il buon senso. Di sicuro personalmente non andrò a servirmi in una forneria dove c’è il cane al bancone (come si vede su fotografia di altro sito di notizie bresciane). Poi, essendo la forneria un "luogo aperto al pubblico", chi la gestisce ha la facoltà di non fare entrare "persone" che possano recare pregiudizio all’igiene del locale. Meno può fare invece contro la maleducazione, sulla quale sono d’accordo: non è raro vedere animali più educati e rispettosi che certe "persone".
"Nel momento in cui una notizia come quella di un cane in panetteria è diventata pubblica su tutti i giornali, se voi foste stati il responsabile dell’ASL cosa avreste fatto?"
Avrei chiesto alla signora Nadia di poter verificare il libretto sanitario del cane, avrei controllato la regolarità dei vaccini e a quel punto avrei potuto dire candidamente che il cane non rappresenta nessun rischio per la salute dei clienti della Forneria. Chissà perché bisogna sempre fare tanto casino per una cose così semplici… la storia sarebbe finita qui. E per quanto riguarda i "signori" che hanno tanti problemi, avrei fatto notare che Brescia è piena di fornerie, possono benissimo andare altrove.
Se lei sapesse quali sono le regole che devono seguire le persone sane e vaccinate per poter operare a contatto con gli alimenti (che devono essere consumati da altri…), eviterebbe di insistere. Se vuole mangiare con il cane seduto a tavola, faccia pure. Io sono contento che l’ASL abbia delle regole. Poi i negozi ognuno spero sia libero di sceglierli in base alle proprie preferenze.