Mercati esteri, la Camera di Commercio punta sui paesi Bric. Nuova missione in India

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    (da.bac.) Il mercato interno è “ingessato”, quello europeo nicchia e comunque è un ambito nel quale gli imprenditori bresciani oramai si muovono in autonomia. Ecco che allora l’opera della Camera di Commercio e dell’agenzia speciale Pro Brixia si concentra sui mercati stranieri più appetibili (ma anche difficili da intercettare), ad iniziare dai Paesi Bric, acronimo di Brasile, Russia, India e Cina, le quattro potenze economiche che viaggiano a tassi di crescita vicini alla doppia cifra.

    Nei prossimi mesi sono in programma missioni d’affari a Shanghai (18-24 settembre), Mosca (16-19 ottobre), San Paolo (6-10 novembre) e Mumbai (27 novembre-3 dicembre), oltre che due viaggi in Romania e Kazakhstan. Stamane, in via Einaudi, è stata presentata la missione in India: una destinazione suggerita dagli stessi imprenditori attraverso una sorta di test-sondaggio. Perché, dunque, l’India? Banalmente perché "bisogna andare dove il mercato cresce", ha spiegato il presidente Francesco Bettoni. E i numeri indiani sono impressionanti. Il Pil negli ultimi 10 anni è cresciuto ad una media del 7.6%. La crisi pare inoltre non avere inciso sul gigante asiatico dal momento che il tasso di crescita si mantiene attorno all’8% e il Pil annuo si attesta a circa 1800 miliardi di dollari. L’India è inoltre caratterizzata da una popolazione giovane (il 70% ha meno di 35 anni), si calcola che la middleclass indiana arriverà a contare circa 600 milioni di persone entro il 2030 e che nel 2040 il Paese sarà il 5° al mondo per livello di consumi. Insomma, si tratta di un mercato dalle enormi potenzialità per le imprese bresciane. E non a caso sono già 23 quelle che hanno aderito alla missione (le iscrizioni scadono il 23 settembre). Missione “di sistema”, nata – come le altre sperimentate dal 2010 in poi – dall’impegno congiunto di Probrixia, Ubi Banco di Brescia e Aib. Si tratta di strumenti concreti e mirati che stanno riscontrando il gradimento delle imprese. “Siamo convinti che non servano più le missioni promozionali” ha spiegato Bettoni “ma missioni che mettano in contatto le nostre aziende con i mercati stranieri in modo concreto, organizzando incontri e calibrando i contatti in base alle caratteristiche delle imprese”. In sostanza – ha spiegato il direttore generale Massimo Ziletti – la missione indiana prevede due giornate d’incontri d’affari a Mumbai e due a Chennai per un minimo di 8 incontri garantiti per ciascuna impresa partecipante. Contenuto il costo, grazie al contributo della Camera di Commercio: il pacchetto tutto compreso costerebbe 5200 euro che – con il voucher di via Einaudi – si riduce a 1600 più Iva.

    Convinto della bontà della missione anche Alberto Pasotti, vicepresidente di Aib, che ha snocciolato alcuni dati sull’interscambio commerciale tra Brescia e l’India. Nei primi sei mesi del 2011 l’export bresciano verso il subcontinente indiano è stato di 69.3 milioni di euro, con un più 46,9% rispetto allo stesso periodo del 2010 e di oltre il 63% sul 2009. Incrementi ben al di sopra delle cifre regionali e nazionali. Una dinamica che è favorita dal forte interesse indiano per l’automotive, un settore che in India vale 38 miliardi di dollari e che vede Brescia primeggiare in Italia ed Europa. Si tratta infatti di un comparto che, nella Leonessa, fattura 5 miliardi l’anno, coinvolge 20mila addetti per circa 300 aziende e rappresenta il 40% dell’export bresciano.

    Insomma, considerando che “l’unica possibilità per le nostre aziende è aumentare la presenza sui mercati stranieri” ha spiegato Pasotti, l’India pare proprio il mercato giusto per le imprese bresciane. Quel che è certo, ha chiosato Bettoni, è che la Camera di Commercio continuerà a spingere sull’internazionalizzazione (nel 2011 sono state 20 le missioni, contro le 14 del 2010 e le 5 del 2009), puntando dritto sui Paesi Bric e sull’area del sud est asiatico, oltre che sulla Turchia la cui missione ha dato risultati “eccellenti” che hanno portato alla firma di un memorandum di collaborazione con la confindustria turca.  

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