Dallera (Aib): “L’articolo 8? Una sfida per tutti, anche per la Cgil. Rinunci alla demagogia”

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L’articolo 8? Una norma da affrontare in modo “laico e sereno” sapendo che limitarsi a criticarla non è utile per nessuno. Così, nella sua chiacchierata con la stampa sulla difficile situazione economica, il presidente di Aib Giancarlo Dallera si è espresso su uno dei nodi più delicati della manovra, duramente contestato dalla Cgil. “Dobbiamo avere il coraggio di guardare con obiettività ai problemi che questa norma ha voluto affrontare" ha spiegato Dallera "l’eccessiva rigidità contrattuale e legislativa del mercato del lavoro italiano. Problemi di certo non nuovi per noi imprenditori. Da anni chiediamo maggior flessibilità che tradotto significa maggior utilizzo degli impianti, più turni di lavoro, organico adeguato alla produzione… Solo smettendo di demonizzare la flessibilità si potranno sostenere gli investimenti e la buona occupazione”.

Per Dallera le priorità nel mondo del lavoro sono il precariato, “che non dà la possibilità di programmare la propria vita”, e l’inserimento lavorativo dei più giovani. La soluzione? Flessibilità in entrate e flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. “Le barriere protettive che l’attuale legislazione pone a tutela dei lavoratori a tempo indeterminato" ha detto il leader degli industriali bresciani "rendono più difficile la ricerca di prima e nuova occupazione, generando un mercato del lavoro iniquo, non in grado di valorizzare il merito. Per questo sostengo da tempo la necessità di distribuire più equamente le tutele: è l’unico modo per aumentare l’occupazione. Per farlo” ha proseguito Dallera “l’articolo 8 della manovra ha scelto la strada di avvicinare le relazioni industriali alle persone e alle imprese, perché le diverse necessità delle imprese e dei lavoratori non possono che trovare risposta proprio lì, nelle stesse aziende nelle quali si generano”. Insomma, per il numero uno di Aib bisogna passare da una contrattazione centrale a una di livello locale, anche se finora le risposte “sono state tutt’altro che soddisfacenti, almeno da una parte del sindacato”. Eppure per Dallera il tema va messo sul tavolo, in maniera “laica e serena”. “Non possiamo avere paura di affrontare i problemi della concorrenza globale” ha spiegato. “E non possiamo affrontare i problemi della più grande crisi economica dai tempi del ’29 con strumenti vecchi di 40 anni, paralizzati da antichi tabù e inaccettabili veti. Mi rendo conto che sia una grande sfida per tutti. Ma è importante che anceh la Cgil la raccolta, oltre ogni polemica e contestazione. Non si limiti a dire di no, ma si impegni per nuove proposte che diano risposte concrete ai problemi dell’oggi, rinunciando alla demagogia ed al mero protagonismo…”

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