Contro la crisi Brescia prova a fare squadra e lancia un nuovo patto sociale

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    Brescia prova a fare squadra, lanciando un nuovo "patto sociale", per superare la crisi e attenuare i suoi effetti. Nella mattinata di ieri, in Prefettura, si è svolto il preannunciato incontro interistituzionale – allargato ai rappresentanti di alcune associazioni di categoria, del mondo bancario, dell’università e dei sindacati – con l’obiettivo dare vita ad "un corpo unico" tra i succitati enti e favorire un confronto, il più ampio possibile, sulle strategie da attivare per contrastare o, almeno, contenere i fattori che attualmente impediscono alle imprese bresciane di migliorare o consolidare la propria posizione sul mercato nazionale ed internazionale, assicurando, per tale via, la conservazione di adeguati livelli occupazionali.

    Dall’incontro è emerso che le circostanze che frenano lo sviluppo dell’economia locale  sono numerose e, in buona parte, riconducibili al fenomeno della globalizzazione dei mercati reali e finanziari e, quindi, alla difficoltà, per numerose imprese, di frontare la contingenza con adeguati strumenti. E’ stata rappresentata l’esigenza di individuare idonee modalità per aiutare il sistema produttivo locale a superare la crisi economica e tornare a proporsi come un modello di riferimento in cui l’impresa assolva pienamente al suo duplice ruolo: quello economico e quello sociale, anche fornendo prospettive di crescita.

    Il primo ambito in cui bisogna investire maggiormente è stato sottolineato dal presidente della Camera di Commercio Franco Bettoni ed è quello connesso alla internazionalizzazione delle imprese in modo da raccogliere le opportunità presenti nei vari Paesi esteri anche grazie al rilevante contributo che potrà essere fornito proprio da via Einaudi.

    Oltre agli interventi finalizzati all’individuazione di nuovi mercati, occorre investire nella formazione (ai vari livelli aziendali), nella ricerca e nell’innovazione, anche attraverso processi di trasferimento tecnologico. Su queste tematiche un supporto importante potrà essere dato dall’Università che, nell’ambito della propria "mission" istituzionale, può rivestire un ruolo propulsivo e di sintesi rispetto al mondo produttivo.

    Non meno rilevante e funzionale a tale contesto è il supporto del sistema bancario, al quale è richiesta una maggiore vicinanza alle imprese nella realizzazione dei rispettivi progetti di sviluppo.

    Tenuto conto delle caratteristiche del tessuto economico bresciano, composto prevalentemente da piccole e medie realtà, gli elementi sopra indicati possono essere concretamente raggiunti se si pongono in essere processi di aggregazione e/o di condivisione.

    Un contributo forte può e deve venire anche dai lavoratori, i quali, pur avendo subito direttamente gli effetti più gravi della crisi, possono, attraverso il filtro dei rappresentanti sindacali, rivestire un ruolo attivo nella definizione di più aggiornate strategie di crescita e, con la collaborazione fra impresa e lavoro, nella elaborazione di idonei modelli di comportamento per un’efficace gestione delle situazioni più critiche offrendo così maggiore certezza ai lavoratori.

    Tutti i soggetti coinvolti nel dibattito hanno espresso l’avviso che la condizione indispensabile per elaborare nuovi percorsi per l’economia bresciana è che le Istituzioni e le Associazioni di categoria – nel rispetto delle reciproche professionalità e dei relativi ruoli – prestino la massima collaborazione e condividano gli obiettivi.

    In tale ottica, tutti i soggetti partecipanti hanno assunto l’impegno a trasmettere una scheda informativa alla Prefettura in merito a quanto le rispettive istituzioni ed associazioni stanno facendo nella direzione indicata nell’incontro e quali iniziative potranno essere avviate in futuro. Le citate schede confluiranno in un unico documento di sintesi che verrà, poi, nuovamente presentato al tavolo interistituzionale per le successive valutazioni.

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