Avanti a braccetto. Torino e Brescia si dividono un punto nel posticipo di serie B, revival della finale playoff di due stagioni fa, vinta dalle rondinelle. Niente primato solitario di una delle due, quindi, ma secondo posto per entrambe, insieme al Padova a quota 11 punti, ad una lunghezza dal Sassuolo.
L’epilogo è tutto sommato giusto, per una partita dai due volti. In avvio il Torino piace per la continuità con cui produce gioco ma non dalla pericolosità sotto porta. L’unico tentativo granata è un sinistro che finisce alto. Decisamente più pericoloso il Brescia che mostra invece buona personalità e produce il meglio in attacco. In apertura El Kaddouri coglie il palo esterno su cross di Daprelà, poi Jonathas viene atterrato da Iori all’ingresso in area di rigore. Sembra rigore netto ma l’arbitro Baracani lascia correre e ammonisce il brasiliano per proteste. Poi è Budel a provarci con un sinistro a lato.
La prima grande opportunità del Toro arriva ad inizio ripresa con una azione personale di Stevanovic: il diagonale sfiora il palo alla sinistra di Leali. I granata premono sull’acceleratore, mentre il Brescia pensa più al gestire cercando di ripartire in contropiede. La pressione della formazione di Ventura aumenta. Bianchi ed Ebagua vanno vicini al vantaggio ma l’equilibrio non si spezza. Finisce pari a reti inviolate.
Il tabellino
TORINO (4-4-2) Coppola; Darmian, Di Cesare, Ogbonna, Parisi; Verdi (36′ st Pagano), Basha, Iori, Stevanovic (28′ st Antenucci); Bianchi (36′ st Sgrigna), Ebagua. (Morello, Pratali, D’Ambrosio, Vives). All. Ventura.
BRESCIA (4-3-1-2) Leali; Berardi, Zoboli (14′ st Magli), De Maio, Daprelà; El Kaddouri (43′ st Scaglia), Salamon, Budel; Antonio; Jonathas (38′ st Martina Rini), Feczesin. (Arcari, Dallamano, Paghera, Maccan). All. Scienza.
ARBITRO Baracani di Firenze
un complimento grandissimo ai nostri meravigliosi s’cecc…grande prestazione. Bravi anche a non farsi innervosire dal signore del siffolo… in tanti anni che seguo il Brescia nostro, raramente avevo visto un siffolatore con un simile condensato di incapacita’, arroganza, superbia e faziosita’…un perfetto rappresentante della classe arbitrale (oopss…stavo scrivendo classe dirigente!) italiota. Uno che fara’ carriera perche’ ha capito come ingraziarsi i potenti…ma adesso divertiamoci ancora coi nostri gnari coraggiosi, finche Gino non ci separi…
Se vi ricordate, Il Gino l’anno scorso di questi tempi parlava di "Champions"… Speriamo che non ci metta il becco ancora….