Un comitato ristretto, composto di rappresentanti di tutte le forze politiche, studierà una proposta di legge per tagliare le indennità di carica dei consiglieri regionali della Lombardia e altre voci di spesa legate al funzionamento del Consiglio. Si tratta del primo atto formale di un iter condiviso da maggioranza e opposizioni, che è stato avviato in una seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Affari Istituzionali. Alla base della discussione, 3 progetti di legge presentati in ordine di tempo da Pd, Lega e Pdl, che – va detto – non prevedono tagli drastici alle indennità: si tratta infatti di una riduzione del 10% circa degli stipendi.
"Le Commissioni Affari istituzionali e Bilancio-Programmazione" si legge in una nota del Consiglio regionale "presiedute rispettivamente da Sante Zuffada (PdL) e Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), si sono riunite stamane in seduta congiunta per dare il via all’iter riguardante l’adozione di un provvedimento per la riduzione di indennità, vitalizi e diaria dei consiglieri regionali. Durante la seduta" prosegue il comunicato "è stato eletto un Comitato di lavoro ristretto che sarà presieduto dal capogruppo del PdL Paolo Valentini e che avrà il compito di predisporre un provvedimento da portare all’attenzione dell’Aula. Del Comitato fanno parte due commissari per i Gruppi che hanno oltre dieci consiglieri; un rappresentante per i Gruppi che hanno meno di dieci consiglieri".
I componenti del Gruppo di lavoro ristretto sono Paolo Valentini e Sante Zuffada per il PdL; Stefano Galli e Ugo Parolo per la Lega Nord; Maurizio Martina e Alessandro Alfieri per il Pd; Enrico Marcora per l’Udc; Chiara Cremonesi per Sel; Elisabetta Fatuzzo per i Pensionati. Sono stati comunicati anche a fine seduta, perché assenti, i rappresentanti dell’Italia dei Valori e Gruppo Misto, che sono rispettivamente Stefano Zamponi e Filippo Penati.
In apertura dei lavori, il Pd attraverso Franco Mirabelli aveva rivendicato per la minoranza il coordinamento del gruppo di lavoro come “forma di garanzia, come avvenuto per lo Statuto e il Regolamento”. Confermata dal Presidente Zuffada la scelta del capogruppo del PdL, Mirabelli ha comunque poi garantito “la piena collaborazione del Pd “ e votato a favore dei componenti, come tutti gli altri presenti.“C’è in tutti la volontà–hanno detto i Presidenti Zuffada e Cecchetti – di fare presto e bene e di predisporre un documento condiviso. In tempi stretti siamo convinti che la Lombardia potrà dare ai propri cittadini un segno tangibile della forte determinazione di ridurre, senza scadere nella demagogia, i costi della politica".
poverino…dovrenno rinunciare a 1000 euro al mese…tanto gliene restano sempre 9mila…speriamo che non venga anche a loro la sindroma della terza settimana
hahahaah ridicoli, facendo così ci prendono ancora più in giro, e noi paghiamo
Roma ladrona, Lombardia non perdona?
Anche in Francia esagerarono…. ma poi, a mettere a posto le cose… arrivò la GHIGLIOTTINA!!!! occhio…..
non bisogna tagliare del 10% gli stipendi ma dare loro
come lo stipendio di un operaio circa 1000/00 euro e’ gia’ troppo…..
il 1789 è stato un grande anno….
Persone appassionate, che dedicano il loro tempo per gli altri come i "volontari",in tanti settori, servirebbero alla politica, e, facendo le debite proporzioni con gli stipendi nei land tedeschi, potrebbero i nostri meritarsi anche 3000 euri al mese ma, il fatto è che abbiamo chi si becca 15000 euri mese ed ha già, che culo, risolto l problema della sua pensione con udite udite ben 5 lunghi anni di impegno per accompagnare papà. Ma non bastano i 700 euri di assegno per l’accompagnamento?