Cristiani e musulmani in Medio Oriente, due incontri dell’Accademia Cattolica

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    Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le notizie circa la difficoltà dei cristiani a vivere in Paesi a maggioranza islamica. A molti sembra che ci sia in atto un progetto per eliminare i medesimi cristiani, realizzando così un originario intento dell’Islam: liberare il mondo dagli infedeli. Le notizie sono effettivamente preoccupanti, ma giungono spesso in maniera semplificata, senza distinguere né le varie correnti dell’Islam né il medesimo Islam da gruppi fondamentalisti che prendono a pretesto la religione per obiettivi terroristici. Grazie a queste semplificazioni si alimenta la paura , anche per motivi politici, che il nostro Paese sarà invaso dall’Islam e ci ruberà la nostra identità cristiana; si dovrebbe quindi opporre resistenza all’immigrazione se non si vuole che ci venga rubata la nostra cultura.

    L’Accademia Cattolica di Brescia in collaborazione con Azione Cattolica, ACLI, Padri Saveriani, Cooperativa cattolica di cultura, Fondazione san Benedetto, Movimento dei Focolari, e con il supporto logistico dell’Università Cattolica, organizza nei giorni 1 e 15 ottobre due incontri finalizzati anzitutto a comprendere il fenomeno cercandone le ragioni sia storico-culturali sia teologiche, e a cogliere i germi di un processo di convivenza tra cristiani e musulmani.

    La scelta del tema si inscrive nel programma triennale dell’Accademia Cattolica di Brescia relativo al rapporto tra religioni e convivenza civile. Con le due giornate ci si introduce ai lavori del secondo anno, dedicati a un confronto tra il pensiero di J. Habermas e quello di Ch. Taylor, J. Ratzinger, J. Rawls, R. Rorty, sul problema oggetto della ricerca. Da anni infatti si discute, a volte anche in maniera superficiale, se le religioni siano causa di conflitto e quindi non si debba tornare a una convivenza civile nella quale la religione sia ignorata, quando non emarginata. Le due giornate vorrebbero offrire elementi di riflessione ascoltando sia testimoni diretti, che vivono da cristiani in Medio Oriente, o operano insieme a musulmani in attività caritative, sia esperti che conoscono la storia di quei Paesi e siano quindi in grado di far comprendere le ragioni della difficile convivenza, sia teologi musulmani e cristiani che mostrino un volto dell’Islam e del cristianesimo diverso da quello vulgato.

    Il coinvolgimento di Associazioni radicate sul territorio vorrebbe essere un segno che è possibile anche a Brescia lavorare insieme. La percezione che molti hanno è che ogni gruppo proceda ignorando quanto gli altri organizzano. Programmare insieme una iniziativa vuole suggerire che sarebbe contraddittorio immaginare una convivenza civile tra religioni se tra cristiani non si riuscisse a convergere su qualche progetto culturale comune. Osiamo pensare che anche questo sia un modo per prepararci al Sinodo che si terrà nel 2012.

    Le due giornate, che si terranno presso la Sala polifunzionale dell’Università Cattolica (via Trieste 17), sono aperte al pubblico, come lo saranno i seminari del secondo anno di attività dell’Accademia Cattolica, il primo dei quali (confronto tra il pensiero di J. Habermas e quello di Ch. Taylor), guidato dal Prof. Paolo Costa, si terrà il 15 novembre dalle 14.30 alle 18.30 presso la sede dell’Accademia in Via Gabriele Rosa 30.

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