Otomelara, i lavoratori alle istituzioni: aspettiamo ancora il tavolo di confronto

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    Erano presenti anche alcuni operai della Otomelara al consiglio comunale di oggi, in Loggia. I lavoratori – alla seconda settimana di sciopero – hanno voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione dell’azienda, in crisi da mesi. “Nel 2008”, si legge nel volantino distribuito, “Finmeccanica, Otomelara e Comune di Brescia sottoscrissero un accordo che prevedeva la messa in sicurezza del sito di Brescia, con la nascita di una newco che portasse nella nostra provincia una nuova produzione con il coinvolgimento di un imprenditore bresciano. Ad aprile 2011 alla presenza del sindaco”, continua il documento dei lavoratori, “Finmeccanica dichiara che il progetto non sarà realizzato per le difficoltà riscontrare e che la sua partecipazione termina con esso”. Poi “nel maggio 2011 Otomelara ci convoca ed illustra il piano industriale volto alla riduzione del personale, con la necessità di far diventare il sito un’azienda sistemistica anziché produttiva”. Ma da allora il tavolo di confronto non è mai partito. “Non vorremmo”, domandano i lavoratori, “che la mancata risposta da parte di tutti i soggetti interessati, tra i quali includiamo anche il Prefetto di Brescia, nasconda la volontà di chiudere il sito di Brescia, nonostante i carichi di lavoro previsti per i prossimi anni, nella totale deresponsabilizzazione dei soggetti coinvolti”.

     

    Una situazione di cui, in apertura di seduta, ha discusso il consiglio comunale su sollecitazione di Aldo Rebecchi (Pd). In particolare il leghista Alessandro Bizzaro ha sottolineato che il consigliere regionale Alessandro Marelli si è già attivato per risolvere il problema. Mentre il capogruppo del Pd Emilio Del Bono ha evidenziato che “il prefetto non ha fatto assolutamente nulla”. Pochi minuti più tardi è arrivata la replica del vicesindaco Fabio Rolfi. “Ho incontrato più volte le rappresentanze sindacali”, ha detto, “il problema è grave, evidentemente il lavoro fatto fino ad oggi non ha sortito gli effetti che auspicavo. Vedremo di aprire ufficialmente, e il prima possibile, un tavolo per affrontare il caso”.

     

     

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