Un seminario sui neutrini e la loro velocità E’ quanto propone l’Università degli Studi di Brescia mercoledì 12 ottobre, a partire dalle 17.30. Come si ricorderà lo scorso 22 settembre i laboratori del CERN hanno comunicato al mondo una scoperta sensazionale. Grazie all’esperimento CNGS (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini è stato lanciato da Ginevra verso i laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è stato dimostrato che i neutrini sono più veloci della luce di circa 60 nanosecondi.
Il risultato si deve alla collaborazione internazionale Opera che ha analizzato oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall’acceleratore del CERN, percorrono i 730 chilometri che lo separano dal Gran Sasso. Inaugurata nel 2006 per studiare il fenomeno dell’oscillazione, la collaborazione Opera è condotta da un gruppo di ricerca che comprende circa 160 ricercatori di 11 Paesi (Belgio, Croazia, Francia, Germania, Israele, Italia, Giappone, Corea, Russia, Svizzera e Turchia).
La scoperta dei neutrini ha sorpreso innanzitutto la comunità scientifica, per le importanti conseguenze che la rivelazione potrebbe avere nel modo di interpretare la fisica e l’intero universo, ma anche l’opinione pubblica, dal momento che ad essere messa in discussione è nientemeno che la teoria della relatività di Albert Einstein.
Per approfondire questa rivoluzionaria scoperta e capirne le conseguenze pratiche e i possibili risvolti futuri, il prof. Evandro Lodi Rizzini, Professore ordinario di fisica sperimentale presso il Dipartimento di Chimica e Fisica per l’Ingegneria e per i Materiali, terrà una presentazione elementare per spiegare il contesto nel quale si colloca questa scoperta, con il seminario “I neutrini e la loro velocità”, in programma mercoledì 12 ottobre alle 17.30 presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, in Via Branze 38.
L’incontro è aperto alla cittadinanza, con la speranza che possa partecipare numerosa a questo importante momento di confronto e approfondimento.
sarebbe utile invitare il ministro Gelmini, così si fa un’idea un po’ più precisa sulla faccenda