(a.c.) Non è grossa come la vendita della fontana di Trevi da parte di Totò, ma poco ci manca. Un imprenditore di Castelcovati dopo aver messo un annuncio in internet circa l’intenzione di vendere una preziosissima collezione di orologi da polso incontra prima un "emissario" che a garanzia della serietà gli consegna 1.200 euro e poi, alcuni giorni dopo due fantomatici Alexander e Daniel Hamilton, padre e figlio, altri emissari di un magnate russo con disponibilità illimitate e grande passione per orologi di marca.
L’incontro decisivo per la compravendita avviene in un ristorante di Chiari. L’accordo è per la cessione di 19 orologi da polso al prezzo di 500mila euro; tra gli orologi c’è un Franck Muller che da solo ne vale 180mila. Dopo un po’ di convenevoli i due mostrano all’imprenditore una mazzetta, in banconote di grosso taglio, da 25mila euro. Dal locale si spostano nell’ufficio del venditore, dove con abili trucchi e veloci manipolazioni fanno credere all’imprenditore che due beauty case contengono il resto delle banconote, mentre in realtà i due contenitori non solo contengono falsi biglietti, ma sono pure chiusi con la combinazione. Il propietario, ormai ex, degli orologi abbocca al trucchetto, consegna la merce e saluta i due Hamilton. Solo una volta che giunge a casa, e rompe le serrature dei beauty case si accorge dell’inganno e corre dai caraninieri. Troppo tardi. Dei 500mila euro che pensava di avere guadagnato solo 25mila sono veri, il resto è carta straccia.
Cit:le qualità che portano ad accumulare una grande fortuna sono le stesse che portano a perderla…