Querelle infinita: il Pd chiede alla maggioranza di ammettere l’errore

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    (a.c.) Semplicemente un passo indietro, ammettendo che sono stati fatti degli errori. E’ ciò che il Partito Democratico cittadino chiede alla maggioranza in Loggia, in vista delle prossime udienze in merito al bonus bebè, la cui prima notizia risale al 2008.

    Secondo la segreteria cittadina del Pd, la vicenda nel corso del tempo ha assunto il carattere della pretestuosità. Dopo cinque sconfitte in aula, ora che manca poco alla sesta udienza (6 dicembre, presso il Tribunale del Lavoro) non si capisce perché la Loggia dovrebbe proseguire in questa battaglia. Non ci sono solo considerazioni ideologiche, di parità sociale tra bambini nati in Italia da genitori italiani o meno, Del Bono e De Martin tirano in ballo anche il lato economico della questione, da non sottovalutare in periodi come quello che la città sta vivendo (l’assessore Di Mezza dovrà fare i salti mortali per far quadrare i conti). Emilio Del Bono: «Dai nostri conti risulta che sono oltre 60mila euro tra incarichi a legali esterni (41.487 euro) e spese liquidate (18.790 euro), e non è ancora finita poiché riteniamo che manchi parte del denaro versato per l´ultima azione in Cassazione, oltre che ciò che verrà speso di qui in avanti. Chi paga questa ostinazione ideologica? Viene pagata con i soldi dei contribuenti, e non mi pare gradevole. L´auspicio è che Paroli e i suoi la smettano con questo atteggiamento infantile, abbiano un sussulto di dignità e si ritirino in vista delle prossime udienze».

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