Manifestante sorpreso a imbrattare i muri, la Loggia si costituisce parte civile

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    L’assessore al centro storico e arredo urbano, Mario Labolani, plaude all’intervento delle forze dell’ordine che hanno denunciato il manifestante preso in flagranza di reato, mentre imbrattava i muri della Galleria Tito Speri e del Vescovado durante il corteo di sabato scorso. Informato della situazione Labolani ha chiesto all’assessore  Di Mezza, che detiene la delega all’Avvocatura Civica, di costituirsi parte civile contro il teppista identificato, anche in forza del danno economico e di immagine cagionato. Si consideri poi che i muri della galleria cittadina erano stati ritinteggiati da pochi mesi. “Ogni volta che la Questura identificherà i responsabili di simili atti vandalici, posti in essere contro il bene comune dei cittadini – conclude Labolani – l’amministrazione cittadina chiederà i danni. Non può più accadere che i costi di simili bravate, realizzate da teppisti incuranti della nostra città, continuino a gravare sulle tasche dei bresciani.

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    1 COMMENT

    1. Bene. L’amministrazione deve intensificare i controlli contro questo malcostume e le sanzioni devono essere pesanti e certe.
      Fabiano

    2. Spero si costituiscano anche parte civile contro tutte le scritte ingiuriose contro lo Stato italiano a favore dell’indipendenza della Padania che campeggiano su cavalcavia, cartellonistica stradale, muri privati e pubblici. Quindi datevi da fare contro questi teppisti!!!!!

    3. Be’, l’indirizzo di Forza Nuova – i cui slogan compaiono da tempo in tutta la città a scritte gigantesche, sulle quali nessuno stranamente protesta – credo non sia difficile rintracciarlo nel caso il Comune intendesse chiedere un risarcimento.

    4. quando il labo era responsabile del FDG i muri di brescia era imbrattati da scritte fasciste orrende. adesso che il labo siede su una comoda poltrona gli stessi gesti sono "bravate compiute da teppisti incuranti della città".

    5. Voglio vedere Rolfi costituirsi parte civile contro coloro che hanno imbrattato i muri di tutto il nord italia con scritte di colore verde inneggianti a uno strano movimento che mi pare si chiami….LEGA NORD!!! IPOCRITI!!!

    6. Mi sono accorto, ma pare e sottolineo pare che Rolfi e Labolani stiano nella stessa Giunta e che parte civile si costituisca il Comune di Brescia inDEGNAMENTE rappresentato dai due autorevoli esponenti.

    7. Il popolo di Roma ha sempre fatto sentire la sua opinione in piazza, ma in tempi pericolosi per esprimerla ad alta voce, la affidava ad un ‘rappresentante’ di pietra: una statua parlante.
      A Roma c’erano sei statue parlanti, che si esprimevano proprio grazie a biglietti che qualche arguto romano lasciava su di loro. In realtà la più famosa, Pasquino, parla ancora, eccome!
      Ecco la storia della statua di Pasquino. Si racconta che un sarto di nome Pasquino, dallo spirito caustico e la lingua tagliente, viveva dietro Piazza Navona. Era temuto e ammirato per il suo modo diretto di commentare tutti i fatti che accadevano a Roma, senza peli sulla lingua Pasquino criticava le ingiustizie e i soprusi che venivano compiuti. Quando morì si trovò nella sua abitazione una statua che fu posta ad un angolo di una piccola piazza. La gente del quartiere sentiva la mancanza dei commenti di Pasquino e così da quel momento, tutte le volte che si presentava l’occasione, apparivano sulla statua, a nome di Pasquino, le satire e le critiche che avrebbe potuto fare il sarto.
      Le critiche di Pasquino indussero lo stesso Papa Adriano VI a intervenire. Si decise di eliminare la statua, ma pensando poi che questo gesto avrebbe alimentato ancora di più la contestazione popolare, fu stabilito di piantonarla nella piazza giorno e notte. Chi avesse tentato di porre messaggi sulla statua sarebbe stato giustiziato. Le ‘Pasquinate’ cominciarono così ad apparire su qualche altra statua: Marforio vicino alla sua fontana, l’Abate Luigi, Madama Lucrezia, il Babuino e la piccola fontana del Facchino cominciarono a ‘parlare’. Marforio, ora nella piazza del campidoglio, è il più famoso interlocutore di Pasquino, tra loro si scambiavano satire con domande e risposte.( Labolani fascista)

    8. Vittoria Alata !!! NO ! … città indignata !!! Potete cancellare, arrestare, condannare… ma è arrivato il momento che vi fermiate a pensare !!! Non ci soffocherete con un cuscino, oggi 3 scritte e caccia all’untore, domani sarano 100 … 1.000 … non basteranno tutte le vostre ronde a fermarci !!! ATTENTI AI DENTI ! (labolani BOIA, LAbolani fascista !) i processi non gli vogliamo !!!

    9. Chi lorda la città va preso e condannato a pulire dove ha sporcato. Indipendentemente da cosa abbia scritto. A meno che, alla gente, non interessi l’atto vandalico fine a ste stesso e il danno alla collettività, ma a quello che viene scritto. Il che è da stupidi.

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