Corso di educazione alla legalità, Rolfi: “Un progetto di ampio respiro”.

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Sabato 15 ottobre si è svolta all’istituto Tartaglia di Brescia la giornata inaugurale del 1° Corso di Educazione alla legalità, organizzato dall’Associazione Carcere e Territorio Onlus in collaborazione con il Comune di Brescia per promuovere l’attuazione della convenzione con il tribunale di Brescia finalizzata a favorire l’applicazione dei lavori di pubblica utilità.

Il corso durerà complessivamente 20 ore, distribuite su 5 giornate, ed è destinato a coloro che sono stati condannati per alcune specifiche violazioni: nella fattispecie l’art. 73 comma 5 bis del DPR 309/90 (Testo unico stupefacenti) e gli Artt. 186 comma 9 bis e 187 comma 8 bis del Dlgs 285/92 (Codice della Strada), per i quali, in presenza di alcune condizioni giuridiche e individuali, la pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità. Si tratta di un’iniziativa sperimentale, fra le prime attuate in Italia, con la quale la onlus cittadina intraprende un percorso dal concreto significato rieducativo, posto all’interno del paradigma di Giustizia riparativa, in linea quindi con gli orientamenti europei e internazionali più evoluti.

Tale proposta, frutto di un lungo e articolato percorso di progettazione, condiviso dal responsabile scientifico del corso prof. Carlo Alberto Romano con il Tribunale di Brescia, l’Area Sicurezza e Polizia Locale del Comune di Brescia, l’Ordine degli Avvocati, l’UEPE di Brescia e alcuni rappresentanti del volontariato bresciano, si colloca fra i tentativi di trovare modelli equilibrati e opportuni di sanzione, in grado di modificare gli atteggiamenti disfunzionali dei cittadini senza dover ricorrere a forme di castigo non riabilitative o addirittura controproducenti.

“Si tratta di un’iniziativa lodevole che pone la nostra città come esempio illuminante a livello nazionale nel campo dell’esecuzione penale innovativa e proficua – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia, Fabio Rolfi. – Questa amministrazione ha dimostrato di saper affrontare il problema della vita carceraria con i fatti e non solo con le parole: già nei mesi scorsi abbiamo promosso, grazie alla collaborazione con Carcere e Territorio, diverse associazioni di volontariato e Protezione Civile, un progetto altamente innovativo che ha consentito a detenuti di fine pena di avere la possibilità di svolgere importanti lavori di manutenzione del territorio. E’ stata l’ennesima conferma di come l’amministrazione comunale di Brescia sia attenta e sensibile al tema della detenzione e della necessità di favorire la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti. Si tratta di un percorso difficile ma necessario e forse l’unico in grado di combattere la vera degenerazione del sistema penitenziario italiano. Infatti l’elevato tasso di recidiva è anche conseguenza del non reinserimento sociale del detenuto.”

Gli iscritti alla prima edizione del corso risultano essere 13 (12 uomini e 1 donna); l’età media è di 38 anni, il più giovane ne ha 27 e il più vecchio 61. Le autorità giudiziarie che hanno applicato i LPU appartengono agli uffici del GIP – GUP, alla prima e alla seconda sezione penale del Tribunale di Brescia. Il corso prevede erogazione didattica frontale e interazione formativa. Grazie alla collaborazione con diverse istituzioni ed enti del territorio, si avvale della presenza di qualificati relatori provenienti da: ASL – NOA, ARPA, “Associazione familiari e vittime della strada”, Polizia locale, Carabinieri, “Associazione Club Alcolisti in Trattamento”, “Alcolisti anonimi” e naturalmente Associazione Carcere e Territorio di Brescia. La partecipazione a oggi è stata attiva e interessata da parte di tutti i corsisti, grazie anche alla disponibilità dei locali specificatamente previsti per l’educazione stradale, opportunamente concessi dall’Istituto tecnico “N. Tartaglia” di Brescia.  

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