“Mille occhi sulla città”, anche le guardie giurate in campo per la sicurezza

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    Siglato  stamane presso la Prefettura il Protocollo d’Intesa "Mille Occhi sulle Citta" tra il Prefetto di Brescia, il  Vice Sindaco del Comune Capoluogo e i titolari di 4 Istituti di Vigilanza privata della provincia, alla presenza del rappresentante dell’Amministrazione provinciale e dei vertici delle Forze di Polizia:  tutti riuniti in un’apposita seduta di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

    Hanno partecipato anche i  Comandanti della Polizia Locale e  della Polizia Provinciale di Brescia, nonché i rappresentanti degli organi di informazione.  Il documento pattizio  –   che  si inserisce nel  progetto nazionale della "sicurezza partecipata" nell’ambito della più ampia cornice della  "sussidiarietà e della  complementarietà " –  da così il via ad una collaborazione tra le Forze di Polizia e gli Istituti di Vigilanza Privata per il monitoraggio della situazione generale dell’ordine e della sicurezza pubblica sul territorio comunale.

    Si attua così, a livello locale, il Protocollo sottoscritto nel 2010 dal Ministro dell’Interno con l’ Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e le associazioni rappresentative degli Istituti di Vigilanza e  si disciplina, per la prima volta,  lo scambio di informazioni tra le centrali operative dei "vigilantes" e quelle delle Forze dell’Ordine e delle Polizie Locali.

    Infatti, la collaborazione e i flussi informativi avverranno tra le centrali operative, quelle degli Istituti di Vigilanza, cui le singole guardie giurate comunicheranno le notizie concernenti situazioni di rilievo per la sicurezza urbana assunte durante lo svolgimento del servizio, e quelle delle Forze dell’Ordine alle quali verrà assicurata una tempestiva trasmissione delle stesse informazioni.

    In tal modo si è cercato di valorizzare i compiti delle guardie particolari giurate che, senza esercitare , nel rispetto della legge, funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, segnaleranno non solo i reati ma anche fatti che possono pregiudicare la sicurezza urbana, stradale o i servizi pubblici essenziali, come  eventuali fattori di degrado ambientale o sociale.

    Il tutto nel rispetto della normativa sulla privacy, delle direttive operative del Questore.

    Il protocollo – e il Prefetto auspica vivamente che ciò accada – è aperto all’adesione degli altri Comuni della provincia:  proprio attraverso il previsto monitoraggio della sicurezza si garantisce un coordinamento completo delle informazioni e  si aumenta il livello di sicurezza di ogni città.

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