(a.c.) E’ stata iscritta nel registro degli indagati della Procura di Brescia con l’accusa di omicidio volontario in concorso in merito all’assassinio del marito Giuseppe Zani. Valeriana Alghisi entra prepotentemente nelle indagini degli inquirenti accanto al figlio Maurizio Alghisi, reo confesso e già in carcere da mesi. I fatti risalgono allo scorso 18 luglio, quando il 77enne marito in seconde nozze della donna venne trovato privo di vita nel suo letto, in un bagno di sangue, accoltellato con violenza con un coltello da cucina (mai trovato).
Fin dalle prime indagini il ruolo di Valeriana non era ben chiaro, complice anche una doppia deposizione del figlio con versioni leggermente diverse una dall’altra. La donna sapeva che il figlio stava recandosi in camera di Giuseppe Zani con un coltello, o stava dormendo in un altra stanza? Se è vero che stava dormendo, perché non risultò sfatto il letto dove disse di essersi sdraiata? Un’altra incoerenza: perché la finestra della camera di Zani non risultò essere effratta se l’assassino disse di essere entrato da lì? E perché la donna chiese ad una parente se aveva intenzione di recarsi a Capriolo la sera del delitto?
Tante domande per ora senza risposta, se non, questa è l’ipotesi degli inquirenti, con il coinvolgimento della moglie del defunto.