Sicurezza sul lavoro, seminario di studi e proiezione di due cortometraggi

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    Il 23 novembre 2011, dalle 10.15 alle 13 presso l’Aula 4 della Facoltà di Giurisprudenza, nell’ambito del Corso di Gestione del personale e sicurezza sul lavoro/Salute e sicurezza sul lavoro tenuto presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia verranno presentati due filmati partecipanti al Premio Gavioli. Le opere pervenute offrono anche quest’anno un quadro articolato ed estremamente ricco della realtà italiana, nei suoi aspetti più strettamente produttivi, ma anche nei suoi risvolti sociali e personali. L’iniziativa si colloca nell’ambito della collaborazione avviata tra il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Ateneo, la Fondazione Musil e la fondazione Micheletti e l’Inail di Brescia, con l’obiettivo di utilizzare tutte le forme di comunicazione possibili per la diffusione della Cultura della Sicurezza. L’incontro è rivolto, oltre agli studenti del Corso di Gestione del personale e sicurezza sul lavoro/Salute e sicurezza sul lavoro, anche a quelli dei Corsi di Diritto del lavoro tenuti presso la Facoltà di Giurisprudenza e presso la Facoltà di Economia di Brescia. Si è, pertanto, deciso di trattare il tema della salute in un’ottica di più ampio respiro, muovendo dal lavoro che cambia e dall’impatto che ciò ha sul benessere dei lavoratori. Le proiezioni saranno precedute da un’introduzione di Nino Dolfo, critico cinematografico e membro della Giuria del premio. Saranno presenti i registi, con cui gli studenti potranno confrontarsi al termine delle proiezioni. 

    Le opere sono:

    Il capo di Yuri Ancarani (durata: 15’)

    Il documentario racconta il rapporto simbiotico tra l’uomo e la macchina, per la riflessione sulle coesistenze tra il lavoro di lunga durata e le nuove forme di lavoro modificate dalle tecnologie e dalle esigenze dell’organizzazione. Nel racconto la comunicazione è solo gestuale ed è costituita da un lessico ben codificato e perfettamente efficace. Il regista mette a frutto suggestioni derivanti dall’arte contemporanea in modo da trasformare il documentario classico in un’opera di programmatica creazione drammaturgica e visuale che fa risaltare l’ambiente lunare della cava di marmo, l’alienante ferrosità delle macchina e l’esperienza dell’uomo scritta con la forza dei muscoli del corpo. 

    Mattino, pomeriggio, notte, riposo di Andrea Scaccia (durata: 52’)

    Il documentario mostra l’impianto del petrolchimico di Gela quale grande promessa, in larga parte non mantenuta, di sviluppo e modernizzazione del territorio. L’opera è prevalentemente focalizzata su interviste a dipendenti, di cui in alcuni casi vengono mostrate anche le abitazioni – aspetto abbastanza inusuale, ma comprensibile all’interno di un lavoro teso a documentare la quotidianità delle persone. Tra le numerose voci, spiccano le testimonianze di una sorta di «matto del paese» (in realtà, ben poco "matto" e capace di toccare in modo diretto la questione dei costi umani dell’industria) e di un tecnico che nel tempo libero studia pianoforte. Il lavoro è caratterizzato da un’indubbia cura estetica e da un commento musicale di qualità. Le immagini d’archivio sono molto incisive perché ricordano le aspettative sollevate dalla scoperta del gas e del petrolio a Galliano (uno degli intervistati è stato assunto il giorno della visita di Mattei allo stabilimento – e Mattei morì proprio nel viaggio di ritorno da Galliano a Milano). 

     

    Programma dei lavori:

     

    h. 10.15: Introduzione. Il Premio Gavioli (P.P. Poggio)
    h. 10.30: Le opere in concorso (N. Dolfo)
    h. 11.00: Proiezione de “Il Capo” (Y. Ancarani)
    h. 11.30: Proiezione de “Mattino, pomeriggio, notte, riposo” (A. Scaccia)
    h. 12.30: Dibattito
    h. 13.00: Chiusura dei lavori

    Coordina: Francesca Malzani

    Partecipano: Andrea Bozzi, Francesco Capozio, Paola Marchina, Inail di Brescia 

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