“Rigenerare la democrazia”. Le fondazioni bresciane cercano un terreno comune

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(a.t.) “Rigenerare la democrazia e la società. Creando occasioni di confronto tra le principali culture politiche del Paese: la cattolica, la liberale e la riformista”. E’ con questo spirito che l’associazione culturale Popolarismo europeo – alle 18.30, al Novotel di via Nenni – ha chiamato attorno al tavolo, a conversare con il giornalista Massimo Lanzini, quattro autorevoli esponenti del mondo delle Fondazioni: Alberto Cavalli (Fondazione Liberamente), Gregorio Gitti (Fondazione Etica), Aldo Rebecchi (Fondazione Micheletti) e Graziano Tarantini (Fondazione San Benedetto). “Stiamo passando velocemente il confine che divide un periodo storico da un altro”, ha spiegato, a nome dell’associazione, Paolo Fontana introducendo i lavori, “e riteniamo importante creare occasioni di confronto tra le principali culture politiche italiane. Oggi la democrazia è in affanno e di fronte al vento dell’indignazione fine a se stessa siamo chiamati a rigenerare la politica. A questo fine”, ha concluso, “noi individuiamo tre strumenti fondamentali: avvicinare gli eletti agli elettori, fare in modo che i partiti diventino un vero strumento di democrazia, anche sul fronte interno, e ritornare alla democrazia economica”.

LA SINTESI DEGLI INTERVENTI IN DIRETTA

ALBERTO CAVALLI (FONDAZIONE LIBERAMENTE)

“Brescia ha saputo generare diverse realtà associative, e fondazioni. Anche queste ultime devono abituarsi a collaborare tra loro definendo progetti che altri, come la politica, traducano poi in azioni concrete. Per quanto riguarda i punti posti da Fontana è innegabile che il rapporto eletto-elettore vada rinsaldato, con formule che lascio ad altri di individuare, ed è evidente che i partiti si sono indeboliti sempre più. Ma la questione di fondo è che non si rigenera la democrazia se non si rigenera la fiducia dei cittadini e realtà come le fondazioni possono essere in grado di indicare obiettivi comprensibili su cui ricostruire la fiducia dei cittadini. Credo che il tavolo di questa sera meriti un approfondimento per fare in modo di individuare le modalità attraverso cui i valori fondamentali della brescianità possono essere rigenerati”.

GREGORIO GITTI (FONDAZIONE ETICA)

“In questo momento c’è più che mai bisogno di un confronto franco sull’azione della politica ed economica. Gli strumenti dell’azione politica sono senz’altro i partiti. La nostra Fondazione ragiona da tempo sulla necessità di legare addirittura il finanziamento pubblico dei partiti alla trasparenza e all’alternanza dei gruppi di potere. Io oggi sono ottimista sull’apertura di una nuova fase politica per il Paese e credo che ci sia spazio per decomposizioni e ricomposizioni: nei prossimi mesi potrebbero esserci svolte importanti su questo fronte. Sono meno ottimista sulla soluzione della crisi economico-finanziaria e temo addirittura che la fase innescata dal governo Monti possa arrivare addirittura in ritardo. In questa fase c’è bisogno di grande coesione sociale e di unità di intenti da parte della politica. Ma non basta che questo si verifichi a livello nazionale. Serve una forte iniziativa politica per trasformare l’Unione europea in una vera federazione politica. Abbiamo davanti a noi una fase importante di recessione, alimentata da divisioni astruse della politica, a cui dobbiamo rispondere con una condivisione vera delle identità. Anche a Brescia”.

ALDO REBECCHI (FONDAZIONE MICHELETTI)

“Sarebbe positivo se le diverse forze politiche, indipendentemente dalla loro collocazione, trovassero un minimo comun denominatore. Stiamo vivendo una crisi seria e grave, da cui siamo ancora lontani dall’uscire. E temo che oggi l’Italia non sia riformabile, perché il Paese – pur con livelli diversi – è troppo compromesso. Ma credo anche che la fase che si è aperta possa portare sviluppi interessanti, e dovremmo sostenerla. Rigenerare la democrazia è un’azione che richiede tempi lunghi e, secondo me, di lavorare soprattutto su due fronti: da una parte la politica, dall’altra la società. In passato i partiti erano in grado di fondere i due mondi. Oggi non è più così e serve un nuovo soggetto, quello della cultura, per compiere l’operazione. La politica deve recuperare autorevolezza e credibilità, e la riforma del sistema elettorale è necessaria. Ma continuando a battere soltanto sui privilegi della politica, che pure oggi sono messi giustamente in discussione, non andremo molto lontano”.

GRAZIANO TARANTINI (FONDAZIONE SAN BENEDETTO)

“La fondazione San Benedetto lavora da tempo con i giovani per sostenere la necessità di seguire in ogni azione l’orizzonte di un bene comune. L’idea dell’Europa è stata tradita e se non si realizzerà l’unione politica l’Europa non sarà più nulla. Su questo fronte non possiamo più aspettare. Ben venga, in tal senso, la crisi. Che ridà forza a movimenti ed idee che ci aiutano a capire che l’Unione è il bene di tutti. Ma tutto passa inevitabilmente attraverso la politica e i partiti, perché se non ci sono questi ultimi sono altri soggetti ad occuparsi di noi. Oggi spero che il governo Monti – con un grande lavoro a livello europeo – risolva i nostri problemi, ma farsene carico spetterà a tutti: non solo alla casta. Del debito pubblico italiano abbiamo goduto tutti e cercare colpevoli significa non voler fare i conti con il pezzo di responsabilità che ciascuno di noi si porta dietro. Oggi non dobbiamo cadere in facili slogan e scorciatoie, parlare male della politica è cosa sbagliata. Anzi: dobbiamo spingere i giovani a fare politica. Inoltre dobbiamo tornare a far crescere le imprese e aiutare le famiglie”.

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1 COMMENT

  1. Ighen zò na cola de lur che…..peccato che dove abbiano messo mano si sono creati di quei buchi nel bilancio dovuti se non altro a scelte strategiche se non altro discutibili.
    Naturalmente adesso si ergono a salvatori della patria: chi sà fà,chi non sà insegna

  2. come sempre in quel di Bressia il potere vero ruota intorno alle stesse sei o sette famiglie, i soliti nomi per le solite cariche, con incroci di matrimoni che sembran presi pari pari da qualche cronaca delle Signorie rinascimentali. Del resto basta leggere attentamente quello che dice Gitti: alternanza dei gruppi di potere…alle volte, inconsciamente, saltan fuori i pensieri piu’ sinceri…"i gruppi di potere"…inconsapevole, ma al tempo stesso esplicito ed inquietante.

  3. Il vuoto pneumatico….la realtà:poche famiglie super-ricche e tutti noi poveri cristi a lottare per la pagnotta con i tanto "amati" immigrati.Coraggio,il peggio deve ancora arrivare.

  4. le Fondazioni sono come le Onlus come le raccolte di beneficienza via sms , non pubblicano mai i singoli ricavi ma solo l’ultima voce Entrate e Uscite…pirla chi ci crede

  5. Dobbiamo smetterla con il tifo che vedo anche nei commenti, discutiamo nel merito e in questo caso il merito è: questi quattro sono disposti a sedersi perennemente intorno a un tavolo con altri per risolvere i problemi reali di Brescia??

  6. ubi : i cittadini sono stanchi di chi si siede PERENNEMENTE ad un tavolo per discutere i problemi , ma quanto sono lunghi questi tavoli ? LOL

  7. Quel che non è mai stato fatto mancare a noi Cittadini sono i Dibattiti e i Tavoli di Lavoro. Belle e vuote parole ! Da sempre gli argomenti sono i medesimi e medesimi sono coloro che, dopo aver creato i problemi, cambiano Corrente nel loro Partito o passano ad un altro e si ripropongono "vergini" al voto della Gente che, ignorante o realmente idiota, torna a votarli. Il risultato di questo è che vi sono Persone che sono mestieranti della politica e lo fanno a qualsiasi costo e con qualsiasi Partito ! Tanto basta cambiare il Nome e zac ! Tutto torna come prima. Domanda ai non convinti: quante volte il PCI ha cambiato nome negli ultimi 20 anni ? E la DC ? In occasione dell’ultimo Governo Monti si sono presentate a Napolitano ben 34 diverse formazioni politiche. Compreso quella in cui milita il Segretario UDC Cesa. Peraltro molti non sanno che a quel bel tipo sono stati sequestrati ben un milione di euro per fatti illeciti e ciò nonostante ce lo ritroviamo in TV a parlarci di Giustizia Sociale. Ma che vada un pò a c….e ! Possiamo essere tutti così stupidi da credere che esista un reale CENTRO-DESTRA e un CENTRO-SINISTRA ? La preferenza politica tra queste due formazioni è solo un modo come un altro per tutelare meschini e comuni interessi alla faccia della collettività ! Non si spiega altrimenti la presenza, in alcuni casi, pluri trentennale di Politici, anche bresciani, su poltrone pubbliche, sia a Roma che qui da noi in Città, Provincia o Enti e che nulla hanno fatto se non danni all’Italia. Come quandop, ad esempio, il "buon" Corsini si trovava a Brescia mentra a a Roma qualcun altro votava alla Camera al posto suo. La famosa vicenda dei Pianisti che molti hanno in fretta dimenticato e che, alla fine quale risultato ha portato ? Corsini è stato rieletto e dunque che ci lamentiamo a fare ? Abbiamo i Politici che ci meritiamo. Stupidi noi, opportunisti loro. O vogliamo credere che ‘stà gentaglia si strappi le vesti per tutelare i nostri di interessi ? Ma questa è un’altra storia.

  8. sempre gli stessi: generi con suoceri moolto influenti,gente che ha plurincarichi ben retribuiti da anni e che nemmeno più di presentano al vaglio degli elettori!
    Ma di dx o sx è uguale perchè sono equamente distribuiti.
    Penso che puntino al Governo dei "migliori" quasi una specie di Governo dei nobili.
    Naturalmente ai "plebei" viene riservato il compito di "contribuire" chissà per quali nobili motivi.

  9. Siamo la maggioranza a non volerli. Ma vincono sempre loro pechè il sistema partitico dell’arco costituzionale li tutela.Ci sarà un modo per organizzarsi, spazzare la casta e far contare la plebe, i cafoni, i bortolin, i preparati , gli onesti , gli idealisti, gl’italiani che pagano le tasse?

  10. Sapete cos’è una camera Anecoica, non credo: è una camera completamente isolata dal mondo esterno dove, secondo i ricercatori, essendo essa creata per non produrre eco di chi vi sta all’interno è possibile ascoltare il silenzio assoluto.
    L’Italia, da un po’ di tempo a questa parte, sta diventando una camera anecoica.
    Se ne deve essere accorto Nichi Vendola che per la prima volta nella sua storia si è sentito ignorato da Repubblica che adesso trova più trendy Super Mario e lascia a lui la parte del buffo rompiscatole, se ne sono accorti gli amici del movimento per l’acqua pubblica che hanno sfilato sabato scorso e non se li è filati nessuno se non Liberazione e il Manifesto a cui va il merito di averci fatto la copertina (fotonotizia) di apertura.
    La verità è che ora che il drago se ne è andato e se ne sta dalle parti di Verona a parlare stralunato di Comunisti da combattere (e intende Bersani e Letta!!!!) dalle parti di Roma il vento è cambiato, sul serio.
    Il governo parla di reintrodurre l’ICI, ok va tutto bene.
    Si ma alziamo prima i valori catastali delle case, che in soldoni significa che oltre a pagare di l’ICI come prima la pago, se tutto va bene raddoppiata e se tutto va male quadruplicata… non importa va bene lo stesso, c’è una nazione da slavare.
    Alziamo l’età pensionabile, ok va bene… ma come va bene, ma se abbiamo fatto le barricate quando lo diceva quell’altro, si ma adesso va bene così, risponde l’uomo della strada.
    Ma alla fine i patrimoni li tocchiamo? Non diciamo cazzate via, se Dio ti ha fatto ricco gli uomini non bestemmino toccandoti il grano… che poi si sa, i ricchi tendono a vivere in collina, quindi magari qualche monetina scivola e rotola verso il popolo che sta, di norma in pianura… o nel sottosuolo.
    E che ne diciamo delle privatizzazioni… cioè, 27 milioni di italiani si sono espressi perché l’acqua resti pubblica, per non aver centrali nucleari in casa nostra, perché i beni comuni restino tali… anche qui, abbiate pazienza, quello alla fine era un referendum contro Berlusconi, adesso che il Biscione non c’è più non è che abbia più tutto questo valore.
    Non è vero che siamo tutti d’accordo, anzi, se devo essere sincero io, che di formazione sono un anticapitalista e un Comunista sono ancor più sulle barricate di prima, ma tanto non serve, perché la nostra voce è bollata come quella di pochi pazzi che non comprendono il momento, di pochi creduloni che non hanno capito che la catastrofe è dietro l’angolo e che moriremo tutti se non facciamo sforzi oltre la nostra immaginazione.
    Che poi nessuno sappia davvero cosa pensi questo signor Mario Monti, che fino a pochi giorni fa gli italiani manco sapevano chi fosse non è un problema importante, tutti dicono che è il salvatore.
    Lo dice Repubblica, lo dice il Corriere, lo dice la Stampa (che non potrebbe fare altro visto che ha dipinto Marchionne come un eroe e i soldi al giornale di Torino li dà la FIAT), lo dice il Sole24ore che alla fine non dice mai nulla di nuovo, solo che lo fa con una spocchia da primo della classe veramente ripugnante.
    Chi non lo dice? Non lo dicono i blogger, che però non sono iscritti all’ordine dei giornalisti e quindi sono dei paria sociali, non lo dicono i giornali di destra (Libero soprattutto) che hanno il loro disegno preciso da seguire (e questo se non altro è vero), non lo dicono i giornali di sinistra che sono bellissimi ma tanto non li legge nessuno (Manifesto e Liberazione).
    Allora se tutti dicono che Monti ci salverà e solo questi straccioni dicono il contrario si vede che i grandi hanno ragione e gli straccioni torto.
    Anche ai tempi di Hitler e Mussolini era così… anche ai tempi di Stalin.
    E quindi se appartieni a quei rompiscatole di sinistra “radicale” che urlano ancora contro lo scempio per il bene di tutti è giusto che non ti ascolti nessuno.
    D’altra parte i matti vanno isolati mica ascoltati.
    E’ giusto che ti si impedisca di dire cose che potrebbero destabilizzare la nazione… lo abbiamo fatto anche subito dopo Caporetto, tutto il mondo guardava alla Russia, in Italia la presa del palazzo d’Inverno da parte dei Bolscevichi era definita "Una sommossa di quattro avvinazzati" dalla grande stampa italiana.
    Il problema semmai è capre quanto questo stato di cose possa durare… quanto il popolo bue si voglia fare tenere nel recinto.
    io credo che tra poco avverranno nuovi rivolgimenti… perché come si dice, prima o poi a forza di tenere tutto sotto silenzio, il silenzio comincia a parlare…

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