Pdl, sui congressi la scure del nuovo regolamento nazionale. I big bresciani sono quasi tutti incompatibili

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(a.t.) Il nuovo regolamento per le incompatibilità definito dai vertici nazionali del Pdl complica non poco le ambizioni degli aspiranti segretari in vista del congresso bresciano del partito, che potrebbe tenersi a gennaio. La carica di coordinatore provinciale e cittadino del partito, infatti, sono incompatibili con quelle di: membro del governo; presidente, assessore e capogruppo in Regione; presidente, assessore o capogruppo in Provincia; sindaco, assessore e capogruppo in Comune capoluogo; sindaco e assessore in Comuni con più di 15mila abitati; membro del Cda di aziende in qualsiasi modo partecipate dal pubblico (anche dai Comuni). Risultato: nonostante parlamentari e consiglieri regionali siano teoricamente salvi, quasi nessuno tra i nomi più noti potrebbe oggi fare il segretario. L’assessore cittadino al Bilancio Fausto Di Mezza – indicato da molti come il candidato ideale degli ex nicoliani – dovrebbe infatti dimettersi dalla Loggia in caso di elezione a coordinatore (entro tre giorni, pena la decadenza). E lo stesso dovrebbe fare con l’Aler Ettore Isacchini se puntasse – come peraltro pare non sia – alla conferma nel ruolo di segretario cittadino. Mentre Viviana Beccalossi, nel caso volesse continuare il suo mandato, dovrebbe lasciare l’incarico di vicecoordinatore vicario regionale.  

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1 COMMENT

  1. INCOMPATIBILI: PAROLI, DI MEZZA, CAVALLI, PAROLINI, BECCALOSSI, BETTINSOLI, PRIGNACHI, ISACCHINI, MAIONE, FARINA, PASINI, TOMASONI, GHIRARDELLI, ROMELE, SCOLARI… VOLETE CHE CONTINUI?

  2. Comodo dare TUTTA la colpa ( non dico non vi siano stati errori)al Governo Berlusconi della disastrosa situazione economica che investe tutti gli Stati, non solo europei.
    L’unica soluzione era agire come il Governo Monti….immaginatevi se la stessa manovra l’avesse fatta Berlusconi , immaginate cosa sarebbe successo?

  3. Comodo dare la colpa a Berlusconi? Cioè, ad uno che ci aveva, fino a pochi giorni prima degli annunciati "spread" che l’Italia godeva di ottima salute e che i ristoranti erano pieni di persone (forse quelli della Caritas)? Ancora ci sono in giro i fans depistatori di crisi? Credo che se gli italiani o padani che siano ritrovassero in giro tutti i ministri del "governo papi" saprebbero, ora e molto bene cosa fare e come, di conseguenza, comportarsi con tutti costoro.

  4. soltanto ieri berlusconi ha ripetuto che la crisi in fondo non è così grave e che gli italiani sono "benestanti". ha sempre negato la crisi, ha sempre voluto farci credere che tutto andava bene e che ci pensava lui. PDL UN PARTITO DI BUGIARDI.

  5. questa è una Sua opinione: e comunque i bar ed i ristoranti (dove si mangia bene ed i prezzi sono giusti) sono pieni. In questo week-end dell’Immacolata, nonostante l’aumento esorbitante della benzina le strade sono piene di macchine , così come la crisi non pare influire sulle presenze nei luoghi di villeggiatura.

  6. Guardare solo questi elementi porta a prendere cantonate. C’è’ un 30% della popolazione che per una ragione o per l’altra (cassa integerazione, perdita di lavoro, aumento tassazione) si è avvicinata drammaticamente alla soglia della povertà. Questi già prima non frequentava ristoranti e località turistiche. Il problema che questo 30% ora ha bisogna di aiuto, sostegno economico: non è in grado di pagare l’affitto, il riscaldamento, le bollette ecc.

  7. I ristoranti pieni, luoghi di villeggiatura pure, macchinoni in giro sulle strade, l’Italia è anche il paese degli evasori fiscali e degli scudati, o no!

  8. Tutta sta fatica per raccogliere decine di migliaia di tessere, per tenere a bada le centinaia di migliaia di cittadini ansioni di avere il voucher pdl e guarda cosa ti capita, povera Becca.

  9. Peroni non ha mai guidato il partito sarebbe una buona occasione per provare se effettivamente vale come si dice (anche e soprattutto al di fuori del pdl9

  10. Abbiamo già avuto cl e an, cambiamo, proviamo Peroni, mettiamola alla prova , così non potrà dire di essere emarginata dal partito

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