(a.c.) La data fatidica era ieri, 2 gennaio. Ma per Brescia, come per la maggior parte delle città italiane, non è cambiato nulla, e se fosse per l’assessore al Commercio Maurizio Margaroli non cambierebbe nemmeno in futuro. Si sta parlando della liberalizzazione di orari e chiusure degli esercizi commerciali, espressamente prevista dalla manovra finanziaria dello scorso luglio.
Margaroli, come già anticipato all’uscita del provvedimento, si dichiara apertamente contrario alla liberalizzazione. Secondo l’assessore, intervenuto anche stamane sulle colonne del Giornale di Brescia, consentire a negozi, bar e ristoranti, di tenere aperto come e quando vogliono, anche tutte le domeniche e i festivi, e non imporre nemmeno la mezza giornata di chiusura settimanale sarebbe un vantaggio solamente per la grande distribuzione.
Se fosse a sua discrezione, l’assessore (che comunque sentirà associazioni di categoria e sindacati) dice che continuerebbe con l’attuale modello, stabilito dalla Regione (apertura fino alle 22, anche di domenica, ma solo negli esercizi del centro). Per ora pare non ci sia l’obbligo di recepire la norma (come già hanno fatto la regione Lazio e Piemonte), nel caso Margaroli valuterà la questione con gli altri assessore lombardi.
E per fortuna che è del "Popolo della Libertà"…
Ma come, i forzitalioti non sono quelli per le liberalizzazioni, contro i lacci e lacciuoli che impediscono lo sviluppo, per la deregulation? E adesso che succede? Che i bottegai, i quali vorrebbero libertà per tutti di farsi gli affari loro, si accorgono che gli squali della grande distribuzione se li pappano e allora tutti a frignare ed invocare regole? Se, per un verso mi dispiace perché i centri commerciali mi fanno schifo, dall’altro mi viene da sghignazzare…