Manovra, Confagricoltura chiede aiuto ai parlamentari per cambiare l’Imu

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Una lettera ai deputati e ai senatori eletti nel territorio regionale: questa l’iniziativa intrapresa da Confagricoltura Lombardia e dalle Unioni Provinciali Agricoltori lombarde per richiamare l’attenzione sulla pesante ricaduta che la nuova IMU comporterà per le aziende agricole e per chiedere un impegno fattivo, nelle competenti sedi istituzionali, allo scopo di ottenere una revisione di tale disposizioni.

Nella nota viene ancora una volta evidenziata la peculiarità delle aziende agricole, caratterizzate  da un patrimonio immobiliare di entità superiore a quello delle imprese che operano in altri comparti, in cui però fabbricati rurali e terreni non possono certo essere considerati alla stregua di beni di lusso, ma come imprescindibili fattori dell’attività produttiva.

Le nuove disposizioni introdotte dal decreto “salva Italia” determineranno un duplice aggravio del carico fiscale gravante sulle aziende agricole, per l’effetto combinato della rivalutazione delle rendite catastali e dell’attribuzione di una rendita autonoma ai fabbricati rurali a seguito dell’accatastamento.

Un aggravio che anche per aziende di dimensioni medio-piccole può essere quantificato in una spesa supplementare di svariate migliaia di euro e che mette a rischio la stessa sopravvivenza di molte aziende agricole, con tutte le conseguenze che ciò potrebbe comportare in termini sociali, occupazionali e di gestione del territorio.

Per questi motivi, Confagricoltura Lombardia chiede l’interessamento dei parlamentari espressi dalla prima Regione italiana per produzione agricola per una revisione delle norme approvate che tenga in opportuna considerazione la specifica realtà delle aziende che operano nel nostro comparto.

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