Paroli risponde alle critiche: “La nuova sede unica? Un affare per la città”

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La nuova sede unica del Comune di Brescia? Un affare. A dirlo è stato oggi il sindaco di Brescia Adriano Paroli, che ha risposto così alle sollecitazioni arrivate da più parti, in particolare da Francesco Onofri ("è una persona che stimo, ma ha preso una posizione sbagliata: evidentemente non gliel’hanno spiegata bene"), affinché la Loggia abbandoni l’opera per concentrare le risorse sul sociale. “Per la sede”, ha detto, “rinunceremo a 12,8 di oneri di urbanizzazione, ma avremo in dote un’opera il cui valore potrebbe oscillare tra i 50 e gli 80 milioni di euro. Liberando nel contempo due immobili che ne valgono altri 20. Queste idee dovrebbero rappresentare l’alternativa a noi?”, ha concluso, “I bresciani farebbero bene a ragionarci”.

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1 COMMENT

  1. Il Sindaco ha ragione: la mia critica era fondata su un difetto di informazioni. La verità è cioè che la sede unica oggi non può essere convertita in denaro da utilizzare diversamente, perché la società esecutrice sarà pagata per realizzare questa nuova sede del Comune all’80% circa grazie alle nuove volumetrie aggiuntive che il Comune stesso le ha concesso. Peraltro – lo accenna anche Adriano Paroli – gli svariati milioni di oneri dovuti per questi nuovi volumi e che entreranno nelle casse comunali verranno subito restituiti alla stessa società esecutrice in conto pagamento del restante 20% circa del prezzo della sede unica, che quindi in questi limiti sarà un’opera pagata anche con oneri che avrebbero potuto essere destinati ad altro.
    Rimane il dato politico di una creazione di volumetrie fatta non per esigenze di pianificazione del territorio, ma apposta per pagare un’opera pubblica oggettivamente poco necessaria (e che creerà comunque problemi al patrimonio comunale già ricco di immobili inutilizzati). È come se fosse cartamoneta stampata in un periodo di inflazione. Nel senso che l’eccesso di immobili, privati e pubblici, vuoti e invenduti avrebbe fortemente sconsigliato di introdurne altri sul mercato. In questo senso, e vale anche per il PGT, c’è una forte ricaduta sociale: oltre al consumo del suolo che è un bene di tutti, i moltissimi bresciani del ceto medio che si stanno pagando la loro casa con un mutuo si troveranno alla fine ad avere un bene che non vale più quello che hanno faticosamente pagato. Certo, per colpa pure della crisi mondiale, ma anche perché il Comune ha nel frattempo addirittura favorito l’eccesso di immobili, cosa che ovviamente li svaluta.
    Spero che gli auspici del Sindaco circa il ritorno economico dell’operazione si avverino, perché oggi io credo che vista la crisi nera del settore immobiliare se si rinunciasse alla sede unica sostituendola con qualche meno costosa opera pubblica davvero necessaria nel quartiere, e si offrisse alla NAU di restituire in proporzione i volumi in più che ha ricevuto, la NAU probabilmente accetterebbe. Il bellissimo progetto di Libeskind per la nuova sede lo possiamo mettere per ora nel cassetto e farlo tirar fuori ai nostri figli fra qualche anno.
    Mi scuso comunque con il Sindaco dell’errore tecnico, di cui darò conto anche su parlaBrescia.it. Lo ringrazio per le parole garbate e persino di stima che leggo qui su Bsnews con cui me l’ha fatto notare (meno garbate quelle che riporta invece Bresciaoggi stamattina – “stupida presa di posizione” e “ragionamento comunista” – ma non importa).
    Trovo che nel dibattito politico mantenere i toni nei limiti di una sana ma civile polemica sia quanto mai necessario. Anche perché l’assolutismo e l’insulto non portano da nessuna parte.

  2. Evviva, altri 20 milioni che entreranno nelle casse del Comune vendendo l’immobile di via Marconi sede di tutti gli uffici tecnici (Urbanistica, Lavori Pubblici, Traffico, Commercio) e quello di piazza Repubblica sede degli assessorati alla P.I., ai Servizi Sociali, ai Tributi, allo Sport. Entrambi ben serviti dalla metropolitana che a fine anno dovrebbe entrare in servizio, mentre i nuovi uffici saranno raggiungibili solo in macchina (tanto inquinare un po’ di più Brescia cambia poco, anzi forse possiamo tentare di salire nella graduatoria delle città più inquinate d’Europa. Ora siamo terzi, ma il primo posto è molto ambito dal sindaco Paroli. Torniamo agli immobili che si libereranno e che andranno ad aggiungersi al palazzo del Tribunale in via Moretto e al palazzo della Corte d’Appello di via S.Martino, vuoti da alcuni anni, da quando è entrato in funzione il Palazzo di Giustizia e in attesa di compratori. Non sembra questo il momento migliore per vendere e poi a chi e perchè? Forse potevanoo incaricare Brixia Sviluppo, prima di farla morire così repentinamente!

  3. Paroli : "Gli anziani con la pensione minima che non arrivano a fine mese, tutti quelli che non riescono più a pagare la rata del mutuo saranno ospitati in questi immobili del valore di 50-80 milioni e festeggeranno con una fetta di oneri di urbanizzazione!"

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