Scuole materne, con una petizione e 1700 firme i genitori chiedono a Paroli di riaprire le iscrizioni

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Signor Sindaco, a seguito della notizia della decisione dell’Amministrazione Comunale di un ridimensionamento (soppressione di alcune sezioni) delle scuole dell’infanzia “Caionvico”, “Gallo”, “Rebuffone” e “Valotti” per l’anno scolastico 2012/2013, i genitori rappresentanti delle suddette scuole materne le presentano questa petizione con 1716 firme (in 135 fogli allegati).
In seguito alla decisione del ridimensionamento (soppressione di alcune sezioni delle scuole in oggetto) e a seguito di quanto appreso dal comunicato stampa rilasciato sul tema dall’Assessore Andrea Arcai nel pomeriggio di giovedì 19 gennaio, i genitori dei bambini delle scuole dell’infanzia Caionvico, Gallo, Rebuffone e Valotti precisano che:
Non è vero che, per l’anno scolastico 2012-2013, i bambini iscritti dalle seconde classi in avanti parteciperanno alle lezioni senza alcuna differenza rispetto alle attività dello scorso anno, in un’ottica di ottimizzazione e, addirittura, di valorizzazione delle risorse di tali scuole.
E’ vero, invece, che questi bambini perderanno almeno una delle due maestre di riferimento, che tutte le classi verranno smembrate e riformate e che verrà irrimediabilmente perduta la ricchezza di una sezione composta da tre fasce d’età, laddove la presenza dei “piccoli” ha una fondamentale valenza, da un punto di vista pedagogico, per la stessa crescita e responsabilizzazione dei più “grandi”. La presenza di due sole sezioni, inoltre, depaupera l’intera scuola in termini di vivacità, creatività e quantità dei laboratori inter-sezione, nonché, naturalmente, di scambio umano e professionale fra gli insegnanti;
Non è vero che esistono “scuole pubbliche comunali o scuole convenzionate collocate negli stessi quartieri”. L’esempio di Caionvico è eclatante. La scuola più vicina, quella convenzionata di Sant’Eufemia, è raggiungibile solo in automobile ed è notoriamente, ogni anno, “strapiena”;
Ci ripugna, come cittadini ancor prima che come genitori, che un’assessore del Comune di Brescia possa affermare che “sarebbe opportuno” che i bambini dei comuni di Botticino e Rezzato “aderissero alla proposta formativa e ai servizi del loro Comune” di riferimento. Che si possa fare del campanilismo fra Brescia, Botticino e Rezzato è, francamente, ridicolo. Si tratta dei nostri bambini e dei loro genitori, che, per motivi di lavoro, scelgono di iscrivere i figli in una scuola del comune bresciano, così come è normale che alcuni bambini residenti a Brescia vengano iscritti in scuole dei comuni limitrofi. Più serio è ragionare in termini di convenzioni con tali comuni: in particolare, i genitori dei bambini fuori comune della scuola Caionvico si impegnano ad esercitare senza indugio le opportune pressioni nelle sedi istituzionali di riferimento (in particolare, appunto, Botticino e Rezzato).
La soppressione di quattro sezioni comporta un risparmio di 500.000 euro circa: noccioline, per il bilancio del Comune di Brescia. Per contro, questi tagli sono suscettibili di incidere gravemente sulla qualità della vita e sulla quotidianità di 400 bambini bresciani: a conti fatti, si tratta di un paio di migliaia di persone, considerati i genitori e la rete familiare che normalmente è impiegata ed impegnata nella “gestione” dei nostri figli;
Se la prospettiva non è quella di chiudere completamente queste quattro scuole fra due anni, dov’è il risparmio? I costi fissi (di riscaldamento, di manutenzione, etc.) permangono, e divengono proporzionalmente maggiori al diminuire del numero dei bambini frequentanti.
Infine, dove andranno i bambini che non potranno iscriversi nelle quattro scuole “incriminate”, se quelle (relativamente) vicine sono da sempre molto richieste? Andremo dall’altra parte della città a riempire i “buchi” delle altre strutture?
Ciò premesso, i genitori delle scuole Caionvico, Gallo, Rebuffone e Valotti:
richiedono l’immediata riapertura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2012-2013 e un incontro urgente e personale fra il Sindaco e quattro loro rappresentanti.
 

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