Servizio di Emodinamica di Manerbio, molto positivo il bilancio del primo anno di attività h24

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Si chiude con un bilancio estremamente positivo il primo anno di attività h24 del Servizio di Emodinamica dell’Ospedale di Manerbio. L’estensione del servizio, su tutto l’arco delle 24 ore sette giorni su sette, è garantita dal 19 gennaio 2011 e ha permesso di trattare tutti i pazienti con infarto cardiaco che si sono presentati al Pronto Soccorso di Manerbio in tempo utile per beneficiare di questo tipo di terapia.

Nel complesso sono state eseguite in urgenza 148 angioplastiche per un totale di 142 pazienti – con infarto cardiaco in atto – di età variabile da 41 a 89 anni, assicurando così risposte qualificate a tutte le urgenze cardiologiche e offrendo un ventaglio più ampio di prestazioni, anche in regime di urgenza.

“Sulla scorta del buon funzionamento del servizio h24 – sottolinea il Direttore Generale Dott. Fabio Russo – ho chiesto il completo inserimento dell’Ospedale di Manerbio nella rete provinciale dell’emergenza cardiologica per la cura dell’infarto cardiaco acuto per il quale è già stata verificata la presenza dei previsti parametri strutturali e di processo per il rilascio del definitivo accreditamento e il conseguente inserimento nella rete del 118 provinciale.”

Il Laboratorio di Emodinamica, che fa parte dell’Unità Operativa di Cardiologia diretta dal Dr. Emiliano Renaldini, è attivo dal settembre 2007 e, dopo aver garantito il trattamento di casi di malattia coronarica in regime di programmazione, offre anche la possibilità, ai pazienti colpiti da infarto acuto, di essere curati direttamente presso l’Ospedale di Manerbio evitando il trasferimento in altre strutture.

“L’estensione del servizio su tutto l’arco delle 24 ore – dichiara il Direttore Sanitario Dr.ssa Annamaria Indelicato – è stato reso possibile dall’integrazione dell’organico medico ed infermieristico che è ora in numero sufficiente per affrontare prontamente la cura dell’infarto cardiaco acuto.”

L’infarto è un evento improvviso e del tutto imprevedibile in cui avviene la perdita progressiva ed irreversibile di una parte del cuore causata dalla chiusura di un’arteria coronaria per la formazione di un trombo al suo interno che provoca un blocco immediato della fornitura di sangue al cuore stesso. La migliore cura dell’infarto cardiaco è oggi l’angioplastica coronarica percutanea che consiste nel ripristino del flusso di sangue al cuore mediante gonfiaggio di un palloncino montato su catetere introdotto nell’arteria coronaria occlusa.

“Tutto il personale medico ed infermieristico – dichiara il Dr. Emiliano Renaldini – ha affrontato il nuovo impegnativo e gravoso carico di lavoro con dedizione ed entusiasmo, traendo motivazione dagli eccellenti risultati clinici conseguiti.”

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