Egregio Presidente della Repubblica d’Italia,
venuti a conoscenza della lettera inviataLe dal Sindaco del Comune di Adro, in cui viene contestata nel merito l’onorificenza di Cavaliere d’Italia con cui Lei ha insignito il sig. Silvano Lancini, desideriamo esprimerLe tutta la nostra solidarietà e il nostro plauso per aver dato riconoscimento istituzionale ad un atto di grande senso civico e di solidarietà con i deboli.
L’ accusa mossa dall’Amministrazione in carica del Comune di Adro, è di ritenere tale gesto come una offesa per il buon nome della comunità adrense. Ribadiamo con convinzione che, sia l’atto libero e generoso del sig. Silvano Lancini che l’alto riconoscimento da Lei voluto, suggellino il dato di fatto che ancora nelle nostre comunità viva ed sia presente la volontà di costruire relazioni sociali corrette e solidali per contrastare ogni deriva populista e disgregatrice. In più occasioni, sia la Camera del Lavoro di Brescia, che la fondazione Guido Piccini per i Diritti dell’Uomo e l’ASGI, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, sono ricorse alla magistratura ordinaria per difendere i diritti sociali di cittadini residenti in Adro da atteggiamenti e decisioni vessatorie praticate dall’amministrazione comunale. Il tribunale ordinario di Brescia ha emesso 4 ordinanze di condanna nei confronti del Comune di Adro per discriminazione, ordinando di ripristinare lo stato di diritto violato. Inoltre, per la questione del cosiddetto “ Sole delle Alpi”, simbolo della Lego Nord, con cui l’amministrazione aveva segnato profondamente e visibilmente tutti gli spazi, incluso il tetto, della scuola pubblica, il sindacato della CGIL è stato chiamato a difendere il lavoro degli operatori della scuola, altrimenti costretti a operare in un luogo politicamente marcato. Anche in questo caso il tribunale del lavoro ha dato ragione ai ricorrenti, costringendo l’amministrazione comunale a rimuovere a proprie spese tutti i simboli politici indebitamente apposti. Nonostante i pronunciamenti dell’organo giudiziario gli atteggiamenti e le volontà esclusorie non diminuiscono, anzi si radicalizzano attaccando e denigrando persone, cittadini, e organizzazioni come le nostre, ritenendole colpevoli per il fatto che intendono con ogni forza lecita e democratica far rispettare quella legalità, di cui le istituzioni, ad ogni livello, dovrebbero essere depositarie e fedeli attenti custodi. L’ignominia e l’insulto non fanno parte del vocabolario della maggior parte dei cittadini bresciani e di di Adro in particolare e noi siamo convinti che il riconoscimento elargito rafforzi quel senso di alta civiltà democratica che il territorio bresciano ha saputo esprimere in tutta la sua storia. Nel ringraziarLa nuovamente per l’onorificenza data al sig. Silvano Lancini, cogliamo l’occasione per esprimerLe tutta la nostra gratitudine e tutto il nostro sostegno di cittadini di un’Italia, libera, unita e democratica.
..grazie e per fortuna fra "poco" si vota ad Adro…aria nuova!!!
Se si ricandiderà io votarò ancora Lancini. E credo che saremo la maggioranza.
leggo: "… con ogni forza lecita e democratica far rispettare quella legalità, di cui le istituzioni, ad ogni livello, dovrebbero essere depositarie e fedeli attenti custodi…. scusate: chi era l’istituzione che voleva fare rispettare la legalita’, cioe fare pagare le rette? Per caso il sindaco? Allora la cgil gli da ragione…
Certo, certo. Ha ragione.
ah, bene, bene, allora la pensiamo allo stesso modo…pensavo, sbagliandomi, che la cgil sostenesse che le "istituzioni" fanno rispettare la legalita solo quando ci sono i loro uomini all’interno, mentre quando le "istituzioni" sono occupate – abusivamente, abusivamente perche il popolo e’ bue, lo dice Umberto Eco – da persone con altre opinioni il tentativo di fare rispettare la legalita e’ bieco e tirannico.. ma per fortuna mi sbagliavo… guarda alle volte, come si fa presto a sbagliare…
Cortesemente può la CGIL-Camera del Lavoro di Brescia, la fondazione Guido Piccini per i Diritti dell’Uomo e l’ASGI, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione procedere a sporgere regolare denuncia con le stesse motivazioni contro la Magistratura italiana perchè non permette l’accesso ai suoi concorsi dei cittadini stranieri??? Sapete vorrei farmi quattro risate!!!!!
" il nostro sostegno di cittadini di un’Italia, libera, unita e democratica.
" oh la parola DEMOCRAZIA e’ la piu’ abusata dalla sinistra sia essa moderata o estremista , forse cari sindacalisti sarebbe utile chiedere agli ungheresi ed ai cecoslovacchi cosa ne pensano di questo presidente della repubblica italiana.
ADRO, LÌ 23 GENNAIO 2012
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Egregio Senatore Giorgio Napolitano,
Con riferimento all’onorificenza da Lei conferita al mio concittadino Silvano
Lancini di Torbiato, frazione di Adro, piccolo paese nel cuore della Franciacorta,
vorrei comunicarLe il mio punto di vista: le onorificenze, nella fattispecie quella di
Cavaliere della Repubblica, quando consegnate a cani e porci fanno divenire
ingiustamente porci o cani anche quelli che veramente le hanno meritate.
Ho appreso la notizia solo in quanto diffusa dai media nazionali (Tg1, Tg2,
Tg3, Corriere della Sera e altri), non avendo per altro mai ricevuto alcuna richiesta
di delucidazione inerente ai fatti oggetto dell’onorificenza, pur trattandosi di un
importante riconoscimento istituzionale, per il quale mi sarei aspettato, da Lei,
quanto meno un interessamento più approfondito.
Ho l’onore di guidare come Sindaco, dal 2004, il Comune di Adro. Nel primo
mandato fui eletto con lista monocolore Lega Nord con il 44,65% dei voti, nel
secondo mandato, quello tuttora in corso, sempre con lista mono colore Lega Nord,
sono stato riconfermato con il 61,08% dei voti.
Premetto di non conoscere la motivazione ufficiale dell’onorificenza, della
quale sono a conoscenza attraverso i media, ma se corrispondente al vero (e Lei
non ha rilasciato smentite), la reputo ingiusta ed offensiva per la mia gente. La
realtà sulla vicenda della mensa di Adro non corrisponde certo a quanto riportato
dalla stampa e dalle televisioni, sempre affamate di notizie da trasformare in
patetici e fantasiosi scoop. Un esempio su tutti sia la puntata nella trasmissione
"Anno Zero" di Santoro, faziosa e filo comunista.
Premiare il ricco Lancini Silvano per il gesto "nobile" – nobile se fosse rimasto
anonimo, poiché la generosità è una medaglia che si appunta all’anima e non al
petto – di contribuire alle casse della mensa trovatasi in difficoltà a causa dei mal
pagatori, sarebbe stato già eccessivo. Questo "signore" ha agito così perché
poteva permetterselo, ha agito come in passato molti altri cittadini adrensi e
torbiatesi hanno agito, e senza ricevere onorificenze.
Appare inoltre chiaro che il ricco Silvano ha compiuto il suo gesto al fine di
ottenere due risultati: il primo, miserabilmente fallito, era creare contrapposizione
politica all’attuale maggioranza consiliare con l’appoggio delle minoranze; il
secondo, deprecabilmente andato a buon fine, era fare pubblicità alla propria
azienda. La donazione di 10.000 euro alla mensa scolastica era infatti esplicitamente subordinata, per sua espressa richiesta, alla consegna di una lettera
alla stampa. Lettera che, vorrei ricordarLe, ha pesantemente offeso l’intera
comunità adrense e torbiatese, le nostre famiglie, l’autorità civile e l’istituzione
religiosa. Tutti ad Adro ci siamo da subito chiesti come mai fosse stato riportato
dalla stampa (Corriere della Sera) il nome della sua azienda in aggiunta al suo
nome proprio, o quanto sarebbe costata una simile pubblicità a tutta pagina e per
più giorni sullo stesso giornale… Certamente diverse centinaia di migliaia di euro!
Per molti giorni la sua azienda ricevette attenzioni mediatiche intense da parte di
tutte le maggiori testate giornalistiche.
Mi permetto, Egregio presidente, di riportare di seguito qualche passaggio
della lettera, di cui allego copia integrale, del mio compaesano e (ahimè!) omonimo
Lancini, tenendo a precisare che tra noi non intercorrono rapporti di parentela.
Dopo aver dato la sua versione dei fatti riguardanti la mensa di Adro, Silvano
scrive: so bene che i campi di concentramento nazisti non sono nati dal nulla, prima
ci sono stati anni di piccoli passi verso il baratro. In fondo in fondo chiedere di
mettere una stella gialla sul braccio agli ebrei non era poi una cosa che faceva
male. […] Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare
l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno […]. Ma dove sono i miei sacerdoti.
Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di
razzismo. […] Vorrei sentire i miei preti "urlare", scuotere l’animo della gente, dirci
bene quali sono i valori, perché altrimenti penso che sono anche loro dentro il
"commercio". […] Sono certo che almeno uno di quei bambini diventerà docente
universitario o medico o imprenditore o infermiere e il suo solo rispetto varrà la
spesa. Ne sono certo perché questi studieranno mentre i nostri figli faranno le notti
in discoteca o a bearsi con i valori del "grande fratello". […] L’idea che fra 30 anni
non mi cambino il pannolone invece mi atterrisce.
Ebbene, Egregio Presidente, l’onorificenza premia una persona che ha
sfruttato la situazione per fini personali, una persona ricca che ha regalato dei soldi
a chi non voleva pagare: nella stessa lettera pubblica del “benefattore” vi è infatti
un passaggio in cui egli stesso sostiene che “quando i genitori potranno pagare, i
soldi verranno versati in modo normale, se non potranno o vorranno pagare il
costo della mensa residuo resterà a mio totale carico”. Quali spiegazioni posso
fornire io, Sindaco, a tutti quei cittadini che anche in grosse difficoltà economiche e
con pesanti sacrifici, rinunciando magari alla pizza settimanale con la famiglia,
hanno sempre e comunque pagato la retta? Questi cittadini hanno pagato per
senso civico, per senso di responsabilità, per l’onorabilità del loro nome, perchè è
giusto pagare per un servizio ricevuto. L’onorificenza offende questi onesti cittadini
e tutti coloro che, alla luce di quanto stava avvenendo, leggendo la lettera
offensiva, hanno manifestato il loro disappunto.
Egregio Presidente, ma come si permette?! L’onorificenza ha avvalorato le
offese scritte dal sig. Lancini Silvano! Conferire il titolo di Cavaliere Ordine al
Merito della Repubblica Italiana a tal "signore" che con la complicità dei media ha dipinto la mia comunità come una comunità egoista e razzista, mi permetta, è stato
un gesto sconsiderato.
Adro egoista? Proprio Adro, che da un secolo a questa parte ancora viene
ricordata per il detto laurà per la césa de Ader dopo che tutta la comunità si è
spesa lavorando gratuitamente per la costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale?
Adro, che da anni viene premiato “Comune Riciclone” da Legambiente, tra i primi
Comuni della Regione Lombardia per l’efficienza della raccolta differenziata? Noi
siamo una comunità generosa, ricca di associazioni di volontariato, che molto
spesso sopperiscono alle mancanze dello Stato. Prorpio Adro che, supplendo al
dovere dello Stato, ha costruito con risorse proprie una scuola nuova e
tecnologicamente all’avanguardia? Proprio Adro che grazie alla generosità delle
sue aziende e della sua gente ha progettato e completamente arredato quella
scuola? Dov’era lo Stato quando gli adrensi avevano bisogno? Lo Stato ha saputo
solo criticare quel simbolo tradizionale e pacifico che da secoli viene rappresentato
nel nostro territorio (ad esempio nella sede del palazzo del Municipio di Adro
risalente al secolo XVII e prima ancora nell’attuale sala civica, già Municipio e poi
scuola, della frazione di Torbiato). Quel simbolo è il Sole delle Alpi. Quel simbolo
nella scuola di Adro non poteva essere un simbolo di partito (come molti
maliziosamente hanno interpretato), significava invece l’appartenenza radicata
della gente ad un territorio dalla storia millenaria: la Padania. Il Sole delle Alpi infatti
era già stato approvato nello stemma della Provincia di Lecco con Decreto del
Presidente della Reppubblica, allora Oscar Luigi Scalfaro, il 4 settembre del 1996,
con la seguente motivazione riportata sul sito ufficiale della Provincia di Lecco: il
segno noto come “Sole o fiore delle Alpi” riprende un antichissimo disegno che
ricorre nell’iconografia popolare di una vasta area culturale comprendente le Alpi, la
pianura Padana ed altre regioni dell’Europa centrale; la continuità e la diffusione del
segno concorrono alla sua legittimazione come “simbolo” qualificante. Si tratta di
un’immagine antichissima che ha avuto successo sia per la sua carica metaforica
legata ai culti solari, che per la bellezza e la relativa facilità di esecuzione del suo
disegno.
La mia gente non può certo essere paragonata ai fascisti e ai nazisti della
seconda guerra mondiale! I miei preti non possono essere considerati degli ingordi
di denaro come i mercanti nel Tempio! Gli adrensi e i torbiatesi devono vergognarsi
sì, ma di ben altro: si devono vergognare di avere un concittadino (Silvano Lancini)
che di loro pensa questo e – aggiungo io ora – di avere un Presidente della
Repubblica che lo ha addirittura onorificiato! Venga ad Adro, Egregio Presidente, e
chieda alla mia gente come stanno veramente le cose, venga ad Adro e chieda
scusa alla mia gente. È un suo dovere morale.
Non si stupisca se il popolo del Grande Nord si sente sempre più distante da
Roma e dalle sue istituzioni… Sono anche questi gesti sconsiderati che creano le
distanze! So bene di essere solo un piccolo Sindaco di campagna e sono quindi
consapevole del fatto che il potere di Roma potrebbe “schiacciarmi” in qualsiasi momento, ma il mio dovere va oltre gli interessi personali e mi obbliga a prendere
le difese della mia comunità, aggredita dall’onta di razzismo e di egoismo.
Convinto della veridicità delle premesse da cui muovono le mie
considerazioni, voglio però sperare che la scelta di conferire la suddetta
onorificenza sia solo il frutto del cattivo consiglio di quel costoso e al tempo stesso
farraginoso sistema burocratico che è l’apparato dello Stato. Sono quindi a
chiederLe cortese riscontro, anche a nome dei miei concittadini.
Distinti saluti,
Il Sindaco del Comune di Adro
Lancini Danilo Oscar
Che ne direbbe Danilo Oscar se Napolitano gli rispondesse come fa Bossi? In stile padano, si capisce…
non p mai stato messo in dubbio il dovere di pagare le rette da parte dei genitori. certo che le rette devono essere pagate. ha fatto scandalo ed è una vergogna che siano stati minacciati i bambini. i bambini non si toccano. quella è l’inciviltà grave !!! un sindaco così va cacciato. A CASA!!!! VIA !!!!
Ho letto la lettera del sindaco. E’ impossibile che l’abbia scritta Lancini: è scritta in Italiano e per di più abbastanza corretto.
VOTEREMO LANCINI OSCAR! l’unico che si fa rispettare da questi parassiti( a tuti i livelli, italiani e non)!!
"Cortesemente può la CGIL-Camera del Lavoro di Brescia, la fondazione Guido Piccini per i Diritti dell’Uomo e l’ASGI, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione procedere a sporgere regolare denuncia con le stesse motivazioni contro la Magistratura italiana perchè non permette l’accesso ai suoi concorsi dei cittadini stranieri??? " sei matto ? i magistrati stranieri gli porterebbero via il posto di lavoro…eccheti credi che i magistrati italiani siano stupidi ? mica sono semplici operai .
sicuro di ragionare? un posto chiave come quello di un magistrato, di un funzionario pubblico, di un dirigente istituzionale è cosa ben diversa dall’accesso alla mensa per i bambini, il bonus bebè, l’abitazione, un posto di lavoro, ovvero i bisogni
primari. cerchiamo di ragionare. dai bello.
Come volevasi dimostrare: troppo comodo usare 2 pesi e 2 misure…..ci sarà pure un giudice imparziale a Berlino….
A che punto si è arrivati per colpa di un manipolo di esagitati che si sono inventati un partito per cambiare il loro noioso lavoro in remuneratissime cadreghe. Ora anche per i loro figli e, domani, se non li fermiamo prima, anche per i loro nipoti!
Io sono di Adro e non mi vergogno affatto della lettera del Presiedente Napolitano anzi… sono molto felice che il mio concittadino e vicino di casa Lancini abbia avuto tale onorificenza. Se c’è una cosa di cui mi vergogno e non averci pensato fin da subito a pagare la rette a quei bambini…anche solo una…
Non sono credente ma se un giorno dovessi riavvicinarmi alla fede credo che le mie prime preghiere sarebbero per il l’attuale Sindaco, qualcuno lo deve aiutare, non sta bene…
Io sono di Adro e non mi vergogno affatto della lettera del Presiedente Napolitano anzi… sono molto felice che il mio concittadino e vicino di casa Lancini abbia avuto tale onorificenza. Se c’è una cosa di cui mi vergogno e non averci pensato fin da subito a pagare la rette a quei bambini…anche solo una…
Non sono credente ma se un giorno dovessi riavvicinarmi alla fede credo che le mie prime preghiere sarebbero per il l’attuale Sindaco, qualcuno lo deve aiutare, non sta bene…
Occuparsi degli operai italiani pare brutto eh?meglio coccolare i marocchi