Produzione industriale ancora in calo nel quarto trimestre 2011

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L’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha subito nel quarto trimestre del 2011 un’ulteriore flessione, dopo quella sperimentata nei tre mesi precedenti. La contrazione della produzione locale si inserisce in un contesto nazionale recessivo, che risente, fra l’altro, della diminuita fiducia di imprese e famiglie, della perdurante selettività del credito, nonché dell’impatto delle manovre di riduzione del deficit pubblico approvate lo scorso anno.

Nel dettaglio, la produzione industriale bresciana registra un decremento congiunturale del 2,5 per cento, mentre il tasso tendenziale, ovvero la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente, risulta, per la prima volta negli ultimi due anni, negativo (-1,8 per cento). Nel complesso, l’anno 2011 si è chiuso con un incremento medio della produzione pari all’1,3 per cento rispetto al 2010.

La distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) risulta ancora molto ampia (-24,9 per cento); il recupero dai minimi (estate 2009) è di più 5,1 per cento.

Le previsioni per i prossimi mesi restano pessimistiche per quanto riguarda la produzione, la forza lavoro e gli ordinativi nazionali; più ottimistiche le prospettive relative agli ordini provenienti dai mercati comunitari ed extracomunitari. Le aspettative scontano uno scenario contraddistinto da fattori di debolezza, quali: il rallentamento del commercio mondiale, la contrazione degli investimenti, l’ancora elevata quotazione del petrolio e di altre materie prime non-oil.

  • La disaggregazione dell’indice grezzo della produzione per classi dimensionali mostra decrementi produttivi superiori alla media per le imprese di maggiori dimensioni (-7,6%), per le grandi (-5,0%) e per le medio-piccole (-2,6%). Decrementi inferiori alla media si registrano per le micro imprese (-0,7%), le medio-grandi (-0,9%) e le piccole (-2,1%).

  • La segmentazione per settore evidenzia un forte calo della produzione nei comparti: meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (-3,9%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (-3,7%), tessile (-3,7%), calzaturiero (-2,7%). Variazioni negative meno rilevanti si segnalano nei settori: carta e stampa (-1,8%), metallurgico e siderurgico (-1,8%), materiali da costruzione ed estrattive (-1,3%), chimico, gomma e plastica (-0,3%), maglie e calze (-0,1%). L’attività produttiva è invece aumentata nei comparti: abbigliamento (+0,3%), legno e mobili in legno (+0,8%), agroalimentare e caseario (+1,9%).

  • La flessione della produzione ha comportato una diminuzione nel tasso di utilizzazione della capacità produttiva. Il livello di utilizzo degli impianti è sceso al 63% dal 66% del trimestre precedente, contro il 68% del quarto trimestre 2010.

  • Le vendite sul mercato italiano sono diminuite per il 48% delle imprese, aumentate per il 20% e rimaste invariate per il 32%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono diminuite per il 28% degli operatori, aumentate per il 26% e rimaste stabili per il 46%; quelle verso i Paesi extra UE sono calate per il 20%, cresciute per il 17% e rimaste invariate per il 63% del campione.

  • I consumi energetici sono diminuiti per il 31% degli operatori, con una variazione media negativa del 2,0%. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle necessità aziendali dall’86% delle imprese; le scorte di materie prime sono giudicate normali dal 91% del campione.

  • I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti per il 16% delle imprese, con un incremento medio dello 0,2%. I prezzi di vendita dei prodotti sono stati diminuiti dall’8% delle aziende, con una flessione media dello 0,3%.

  • Il costo del lavoro è cresciuto per il 15% delle aziende ed è rimasto invariato per l’84%. Gli investimenti effettuati nel trimestre sono diminuiti per il 19% delle imprese e rimasti costanti per il 64%.

  • Le prospettive per i prossimi mesi sono sfavorevoli. L’attività produttiva è prevista in diminuzione dal 25% delle imprese, stabile dal 57% e in aumento dal 18%. Le aspettative sono pessimistiche nei comparti: carta e stampa, legno e mobili in legno, maglie e calze, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, tessile; sono più ottimistiche nei settori: abbigliamento, agroalimentare e caseario, calzaturiero, chimico, gomma e plastica, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto. Con riferimento alle classi dimensionali, le aspettative più negative giungono dalle imprese micro, medio-piccole e medio-grandi, mentre segnali di ripresa provengono dalle imprese grandi e maggiori.

  • Gli ordini provenienti dal mercato interno sono previsti in diminuzione dal 29% delle imprese, stabili dal 53% e in aumento dal 18%; quelli dai Paesi UE e dai Paesi extra UE presentano, in entrambi i casi, un saldo positivo (tra imprese che indicano variazioni in aumento e in diminuzione) rispettivamente del 13% e del 18%. La manodopera è attesa costante dall’82% degli operatori e in diminuzione dal 13%.

 

L’andamento per settore

  • Abbigliamento

Le imprese del settore hanno aumentato la produzione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. La variazione tendenziale è tuttavia negativa: -0,8%. I consumi energetici hanno registrato un incremento uguale a quello della produzione (+0,3%). Le vendite in Italia e all’estero hanno evidenziato un andamento; gli investimenti sono rimasti costanti; le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate alle esigenze aziendali. I costi delle materie prime, così come i prezzi di vendita, sono rimasti invariati. Le prospettive a breve sono positive per la produzione e gli ordinativi; sono stabili per la manodopera.

  • Agroalimentare e caseario

Il settore evidenzia un aumento della produzione pari all’1,9% nei confronti del periodo precedente; la variazione tendenziale è positiva (+4,6%); i consumi energetici hanno subito un incremento del 3,3%. Le vendite sono aumentate sia in Italia, che sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dello 0,1%, i prezzi di vendita sono cresciuti 0,7%. Le aspettative a breve sono positive, soprattutto per quanto riguarda gli ordinativi dal mercato interno.

  • Calzaturiero

Il comparto presenta una variazione congiunturale della produzione pari a – 2,7%; la dinamica tendenziale risulta negativa (-0,5%). I consumi energetici hanno subito un calo in linea con quello della produzione (-2,7%). Le vendite sono negative sia sul mercato interno, che sui mercati esteri. I costi delle materie prime sono aumentati dello 0,4%, mentre i prezzi di vendita sono rimasti invariati. Le previsioni a breve sono stabili per la produzione, negative per gli ordini nazionali ed esteri.

  • Carta e stampa

Le imprese del settore hanno dichiarato un decremento della produzione rispetto al trimestre precedente (-1,8%); la variazione tendenziale rimane molto negativa (-8,1%). I consumi energetici sono diminuiti dell’1,2%. Le vendite in Italia e nei Paesi UE hanno registrato un andamento negativo, mentre sono rimaste invariate quelle verso i Paesi extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dell’1,0%, i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono calati dello 0,9%. Le prospettive a breve sono negative, in particolare per la produzione, gli ordini dal mercato interno e la manodopera.

  • Chimico, gomma e plastica

L’attività del settore registra una flessione dello 0,3% sul trimestre precedente, portando la variazione tendenziale a +5,3%. I consumi energetici hanno registrato un decremento dello 0,5%. Le vendite risultano in calo sia in Italia, che sui mercati esteri. Gli investimenti evidenziano una caduta rispetto al periodo precedente. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dell’1,0%, mentre i prezzi di vendita sono diminuiti dello 0,2%. Le aspettative per i prossimi mesi sono positive per la produzione e gli ordini comunitari; negative per gli ordini nazionali.

  • Legno e mobili in legno

La produzione nel settore è aumentata dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso. I consumi energetici sono aumentati dello 0,9%. Le vendite in Italia e nei Paesi extra UE risultano negative, positive invece quelle nei Paesi UE. Gli investimenti sono rimasti sostanzialmente invariati. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dell’1,3%, mentre i prezzi di vendita sono rimasti invariati. Le prospettive a breve sono negative per quanto riguarda la produzione e gli ordini nazionali; positive per gli ordini dall’estero. La manodopera è prevista stabile.

  • Maglie e calze

La produzione evidenzia un leggero calo dell’attività (-0,1%) rispetto al terzo trimestre del 2011; ciò ha portato la variazione tendenziale a – 6,3%. I consumi energetici sono diminuiti dello 0,1%. Le vendite sono fortemente diminuite in Italia e nei Paesi UE, leggermente aumentate nei Paesi extra UE. Gli investimenti sono diminuiti. I costi di acquisto delle materie prime sono calati dell’1,6%, mentre i prezzi di vendita risultano stabili. Le aspettative per i prossimi mesi sono negative, soprattutto per la produzione, la manodopera e gli ordini dal mercato interno.

  • Materiali da costruzione ed estrattive

Le imprese del settore evidenziano una variazione congiunturale della produzione pari a – 1,3%; rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la variazione è negativa (-1,1%)%. I consumi energetici sono diminuiti dello 0,3%. Le vendite nei Paesi extra UE sono aumentate, mentre quelle in Italia e nei Paesi UE sono in flessione rispetto al periodo precedente. Sia i costi di acquisto delle materie prime, che i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati. Le prospettive a breve sono negative, in particolare per la produzione, la manodopera e gli ordini dal mercato interno

  • Metallurgico e siderurgico

Gli operatori del comparto hanno rilevato una flessione dell’attività produttiva pari a -1,8% sul trimestre precedente; la variazione rispetto allo stesso periodo del 2010 è negativa (-5,8%). I consumi energetici sono diminuiti dell’1,1%. Le vendite in Italia e nel mercato comunitario hanno subito una flessione, mentre sono aumentate quelle verso i Paesi extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dell’1,5%, i prezzi di vendita hanno subito un decremento dell’1,5%. Le aspettative a breve sono ancora negative per quanto riguarda la produzione e gli ordini nazionali, meno pessimistiche le previsioni relative agli ordini provenienti dai mercati esteri.

  • Meccanica di precisione e apparecchiature elettriche

L’attività produttiva del settore ha evidenziato una significativa flessione (pari a -3,8%) nei confronti della rilevazione precedente; il tasso tendenziale è ancora negativo (-4,0%). I consumi energetici sono diminuiti in modo sostanzialmente analogo alla produzione. La dinamica delle vendite in Italia e nei mercati esteri è in modesta flessione. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dello 0,5%, i prezzi di vendita sono stati rivisti al ribasso dello 0,2%. Le prospettive a breve propendono per il mantenimento dei livelli produttivi attuali, sebbene sia attesa un’ulteriore diminuzione degli ordini nazionali e comunitari.

  • Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto

Il settore ha riportato una variazione congiunturale della produzione pari a -3,9% mentre quella tendenziale registra un -1,0%. I consumi energetici sono diminuiti del 3,5%. I consumi energetici hanno subito una contrazione del 3,5%. Le vendite in Italia e nei Paesi extracomunitari hanno registrato flessioni, mentre il mercato comunitario ha maggiormente tenuto. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dello 0,9%, i prezzi di vendita non hanno subito variazioni significative. Gli operatori del comparto prevedono nel breve periodo un modesto recupero dell’attività produttiva, trainata dall’aumento degli ordinativi provenienti dai mercati esteri.

  • Tessile

La produzione nel comparto ha riportato una contrazione del 3,7% nei confronti del trimestre precedente, mentre il tasso tendenziale registra una diminuzione del 7,5%.

I consumi energetici hanno subito una flessione del 3,3%. Le vendite in Italia e nel mercato comunitario hanno sperimentato cali generalizzati, mentre sono aumentate quelle verso i Paesi extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dello 0,7%; i prezzi di vendita sono stati rivisti al ribasso dell’1,6%. Le aspettative a breve sono negative per quanto riguarda la produzione, la forza lavoro e gli ordinativi nazionali; segnali meno pessimistici giungono invece dagli ordini dai mercati esteri.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.  

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