Corda Molle, venerdì l’inaugurazione. Ma tra Anas e Centropadane è braccio di ferro sulla concessione

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(d.b.) La Corda Molle aprirà i battenti il prossimo 3 febbraio. Il nuovo tratto di strada sarà inaugurato venerdì mattina alla presenza del presidente dell’Anas e delle autorità locali. Poi, nel pomeriggio, l’apertura al traffico. Il tratto interessato sarà quello costruito ex novo tra Fenili Belasi e Montichiari, zona fascia d’oro: 17 chilometri destinati a migliorare il traffico sull’asse est-ovest e, in prospettiva, a collegare la Brebemi con l’A4 e il sistema delle tangenziali. L’opera è stata costruita secondo con tecniche d’avanguardia: si tratta di un raccordo autostradale con due corsie per senso di marcia, più la corsia d’emergenza. Su tutto il tracciato sono presenti sensori, telecamere, pannelli a messaggio variabile e "tunnel" studiati ad hoc per gli animali. Ben 7.5 chilometri saranno in trincea in modo da ridurre al limite l’impatto visivo.

Resta invece un po’ d’incertezza sulla seconda metà del raccordo, vale a dire il raddoppio della sp 19 da Ospitaletto a Fenili Belasi. I lavori stanno infatti proseguendo a rilento. Il motivo va ricercato nel braccio di ferro tra Anas e Centropadane. Quest’ultima è la società che gestisce la A21 e che ha finanziato e realizzato la "corda molle" (nel complesso un investimento da 300 milioni). La sua concessione è però scaduta lo scorso settembre. Già nel giugno scorso Centropadane aveva presentato un project financing e sollecitato la messa a gara della concessione. L’Anas però temporeggia e starebbe pensando a una gestione in proprio (così come avviene già su alcune tratte, il grande raccordo anulare di Roma o la Salerno – Reggio Calabria). Nel frattempo si va avanti con una proroga di due anni sapendo che da un giorno all’altro Anas può comunicare l’intenzione di interrompere il rapporto. La società avrebbe diritto al subentro, vale a dire una sorta di "risarcimento" per le opere realizzate e non ancora ammortizzate: una cifra che si aggira attorno ai 235 milioni. Centropadane, però, ritiene che una proroga così strutturata non dia garanzia per gli investimenti sul raddoppio della sp 19, ovvero il secondo pezzo della corda molle. “La proroga – spiegano i vertici della società – vale per la gestione, non per gli investimenti, che per noi sono sospesi. Se dobbiamo continuare dobbiamo essere messi in condizione di poter sostenere i costi, altrimenti qualcuno ci deve pagare subentro”. Non la pensa così l’Anas. Da qui un duro contenzioso, che è approdato anche in Tribunale.  

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