Le indagini dell’Arpa nei 104 pozzi pubblici e privati della zona su ovest della città hanno rivelato un inquinamento da cromo esavalente migliaia di volte superiore ai limiti di legge (5 microgrammi per litro). Secondo quanto riporta l’edizione odierna del Giornale di Brescia il campionamento del 27 febbraio 2009 ha registrato una concentrazione di 157,50 microgrammi per litro; il 16 settembre 2010 di 69,90; il 28 gennaio 2011 addirittura 62.400 milligrammi per litro, 12.480 volte sopra il limite; il marzo 2011 23.680 milligrammi per litro. Nella relazione Arpa si legge che “i pozzi pubblici presenti nell’area di studio (in particolare a Chiesanuova) hanno storicamente registrato livelli anomali della contaminazione”. A rischio in particolare la zona del Villaggio Sereno dove “i pozzi registrano valori di contaminazione molto superiori alla media della falda”. Una situazione che evidenzia “un deciso peggioramento a partire dal 2005”.
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E poi c’è ancora qualcuno che dice che a Brescia non c’è un’emergenza ambientale! Se avessimo un’amministrazione seria, dovrebbe essere questo il primo e l’ultimo pensiero, non cubi bianchi, sedi uniche, cemento e altro cemento
Cioè sono tre anni che ci sono questi dati (la prima rilevazione è del 27 febbraio 2009) e finora cosa si è fatto? L’Arpa dice addirittura che la situazione sta peggiorando dal 2005…7 anni di monitoraggi e nessun atto concreto??!! Mah
niente di nuovo. Sono anni che si è scoperto un inquinamento fino a 250.000 microgrammi per litro sotto la Baratti&Inselvini. C’è stato anche un processo penale ed è in corso, per la verità a rilento, la cosidetta messa in sicurezza di emergenza. Le conseguenze sono queste
Che fa l’Assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, dorme?