I Ris svelano i segreti della “Gioconda” di Gabriele D’Annunzio

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I Ris svelano i segreti della Gioconda di D’Annunzio. La Gioconda è la tragedia scritta dal poeta nel 1898 e messa in scena per la prima volta nell’aprile del 1899 al Teatro Bellini di Palermo da Eleonora Duse. Il 6 maggio 2011 nel corso dell’evento “Gabriele d’Annunzio e il Vittoriale tra passato e futuro” è stato siglato a Gardone Riviera un protocollo d’intesa tra la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, il Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Cagliari e l’Università degli Studi di Cagliari, che si è posto l’ambizioso obiettivo di leggere sotto le cancellature operate da d’Annunzio sul manoscritto autografo della tragedia.

Le carte presentano, infatti, numerosissime correzioni e sovrascritture impossibili da decifrare a occhio nudo o con i comuni strumenti di laboratorio. Per colmare questa lacuna è nato il “Progetto Gioconda” finalizzato alla pubblicazione dell’edizione critica del testo; l’analisi filologica della tragedia si è avvalsa delle più moderne e avanzate tecnologie messe a disposizione dalla struttura scientifica dell’Arma dei Carabinieri. In particolare per le analisi è stato utilizzato il video comparatore spettrale, un sistema di analisi tecniche non invasive e non distruttive: grazie ai suoi dispositivi di analisi che utilizzano la luce naturale, ultravioletta e ad infrarosso è stato possibile osservare abrasioni, cancellature e in sostanza quanto si cela dietro le sovrascritture operate dal poeta nella stesura della sua opera consentendo così di stabilire una cronologia nelle stratificazioni delle scritture.

Le indagini, condotte dalla professoressa Maria Giovanna Sanjust e dal dottor Andrea Quarta del Dipartimento Filologie e Letterature Moderne dell’Università di Cagliari supportati dal personale tecnico dei RIS di Cagliari, sono durate poco più di tre mesi e hanno dato ottimi risultati andando ben oltre le aspettative iniziali e aprendo di fatto nuove prospettive all’esegesi dei testi manoscritti. Nuovi strumenti dunque si mettono a disposizione dei filologi e degli studiosi che vogliono risalire alle fonti originali del testo dannunziano. Un progetto pionieristico applicato allo studio del poeta che fu lui stesso innovatore e precursore in tutti i campi d’azione nei quali si adoperò: dalla letteratura al volo, dalla comunicazione mediatica alla pubblicità.

Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, ha affermato durante la presentazione del progetto che “E’ pioneristica l’idea di mettere al servizio della cultura italiana le eccellenze del Paese, dando vita ad una virtuosa sinergia fra le istituzioni oggi qui rappresentate dall’Arma dei Carabinieri, dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e dall’Università degli Studi di Cagliari. ‘E’ la prima volta che queste tecnologie, in passato usate per analizzare tele di pittori importanti, vengono applicate agli studi filologici. Del resto, d’Annunzio e’ sempre stato un precursore. ‘In un momento in cui l’Italia e’ abbattuta per gli spread”, conclude Guerri, “anche questo e’ un segnale di ripartenza che viene dalla cultura”.

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