Rovato: oggi e domani la commemorazione della battaglia di Nikolajewka

0

In occasione del 69° anniversario della battaglia di Nikolajewka, oggi e domani il Gruppo Alpini di Rovato organizza alcuni appuntamenti in memoria del combattimento che, rompendo l’accerchiamento operato dall’esercito russo, diede la speranza del ritorno a casa alle decine di migliaia di soldati italiani in ritirata dalla disastrosa campagna di Russia nel corso della Seconda Guerra Mondiale e che vide tra i principali protagonisti gli alpini bresciani, ma non solo loro, della divisione Tridentina (battaglioni Edolo, Vestone, Val Chiese, Verona, Tirano e Morbegno).


Oggi alle 20.30 presso la Sala Mons. Zenucchini (ex teatro San Carlo)
il Gruppo Alpini di Rovato organizza Voce dal fronte: Beato don Carlo Gnocchi, uomo, prete, alpino  uno spettacolo teatrale di cori, musica e parole a cura della compagnia Dedalo con la sceneggiatura e la regia dell’alpino Franco Saleri.


Domani, domenica 12 febbraio
, nel corso della mattinata, quattro momenti per celebrare questa importante ricorrenza. Il ritrovo è previsto per le ore 10 presso la sede del Gruppo Alpini di Rovato, in via Martinengo, dove ci sarà un intervento della Banda Pezzana, successivamente, alle ore 10.30, inizierà la sfilata lungo le vie del paese fino alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta dove alle ore 11 verrà celebrata la S. Messa officiata da mons. Gian Mario Chiari con l’accompagnamento della Corale di San Giovanni Bosco.

Alle ore 12.30 gli Alpini si ritroveranno presso il ristorante Touring di Coccaglio per un pranzo sociale.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. "L’unica unita’ combattente che puo’ considerarsi imbattuta in terra di Russia e’ il Corpo d’Armata Alpino italiano": Bollettino di guerra della STAVKA – comando supremo sovietico – febbraio 1943.

  2. Pare fosse una bufala quel bollettino, poco cambia, onore e rispetto per tutti coloro che hanno sofferto combattuto e stretto i denti e non sono nemmeno tornati a casa

  3. Forse fu una cosa non davvero scritta in questi termini. Vero. Anche vero che, pure se furono parole mai scritte, esprimono la pura realta’ dei fatti: dalla resistenza sul Don, al ripiegamento, alle battaglie di sfondamento – undici ! – verso ovest. Quando sento il nome "alpini", di solito, mi alzo in piedi. Per i vivi e per quelli che "Sono andati avanti"

  4. Sì ok..però ormai gli alpini "veri" sono stati opportunamente "eliminati"….adesso ci sono i "professionisti".I vari tentativi politici di "correzione" YUYAdella situazione attuale sono tutti falliti. Gli alpini attuali saranno affidabili a livello democratico?

  5. poveri alpini, mandati al massacro dal fascismo. quanti giovani morti, mai più tornati per il delirio di Mussolini. onore agli alpini.

  6. Tragedia immane. ogni volta che ne leggo rimango attonito. consiglio la lettura del libro IL CAVALLO ROSSO di Eugenio Corti. un capolavoro.

  7. Sarebbe stato bello festeggiarVi insieme anche la giornata della memoria delle vittime delle foibe dei comunisti titini ed italiani da sempre negate dai ns. compagni del PCI momentaneamente PD, ma come sempre su questo eccidio ennesimo assordante silenzio come fu assordante l’assenso a coloro che ne furino artefici, onore ai caduti delle foibe che non sono morti per le "derive nazionalistiche europee" caro Presidente ma uccisi dai comunisti. Amen ed onore ai poveri alpini morti in una guerra che non volevano e che non conoscevano, ai tanti ragazzi che non hanno visto questo paese crescere ed emanciparsi anche grasie a loro, Onore a tutti i morti ed obliuo per coloro che negano la storia!!

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome