Aeroporto, Girelli (Pd): “La regione contribuisca a definire la vocazione del D’Annunzio”

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I tempi sono stati definiti dal Governo: entro la fine dell’anno, come stabilisce il decreto mille proroghe appena convertito in legge, dovranno essere individuati gli aeroporti di interesse nazionale e, conseguentemente, essere presentati i piani di riequilibrio economico-finanziario da parte degli aeroporti in perdita. Nel frattempo qualcosa si muove tra Verona e Brescia, con la possibilità concreta che la città scaligera ceda alla città lombarda il controllo dello scalo di Montichiari. Alla luce di questi fatti il Consigliere regionale del PD Gian Antonio Girelli chiama in causa la Regione Lombardia, e lo fa con un’interrogazione a risposta immediata all’assessore ai trasporti che sarà discussa in Consiglio regionale martedì 6 marzo. La richiesta di Girelli è chiara: occorre definire per lo scalo bresciano una specifica vocazione all’interno del sistema aeroportuale lombardo, e lo deve fare la Regione, facendosi promotrice del suo inserimento in uno schema organico che coinvolga tutti gli scali lombardi all’interno di un disegno condiviso che garantisca autonomia e reciprocità fra le diverse sedi aeroportuali lombarde.

“È in atto in questi giorni – spiega Girelli – l’ennesima discussione sul futuro dell’aeroporto di Montichiari, con la novità della disponibilità espressa da Verona a cedere il controllo a Brescia. Ne stanno parlando la Provincia, la Camera di commercio e gli operatori economici: diventa dunque fondamentale che al di là delle dichiarazioni giornalistiche la Regione si decida ad assumere un ruolo decisivo sulla vicenda. Il possibile sviluppo di Montichiari, la sua vocazione e prospettiva, non possono che nascere dall’assunzione di decisioni strategiche sugli scali lombardi, in un quadro che tenga conto del contesto generale del traffico aereo del nord Italia”.

“Inoltre – aggiunge Girelli – va assolutamente recuperato il ruolo della città capoluogo, perché ogni aeroporto cittadino vede protagonista la città su cui gravita. Anche questa necessità chiama in causa la Regione: senza un intervento chiaro si rischia di fermarsi al solo chiacchiericcio o, peggio, all’ennesimo spreco di risorse”.

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