Costi sanitari, Girelli (Pd): l’operazione trasparenza mostra già la corda

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Al secondo giorno l’operazione trasparenza sui costi sanitari voluta da Regione Lombardia mostra la corda, rischiando di inserire elementi di complicazione a carico dei medici ospedalieri. “L’iniziativa di Formigoni si sta trasformando in un’ulteriore complicazione per i medici ospedalieri che devono farsi carico anche di compiti ragionieristici, mentre sul fronte ambulatoriale la trasparenza è solo parziale”, fanno sapere Alessandro Alfieri e Gianantonio Girelli, consiglieri regionali del Pd.

Il Gruppo regionale del Partito democratico continua a sottolineare, infatti, la necessità che la trasparenza sia completa e metta in luce anche tutti quei casi in cui, per ricevere le prestazioni ambulatoriali, il cittadino paga un costo maggiore rispetto a quanto sborsa la Regione. 

“Ribadiamo che si tratta di una trasparenza a senso unico – continuano Alfieri e Girelli –. Il cittadino sta ricevendo le informazioni annunciate solo quando si tratta di prestazioni per le quali paga in ticket una somma inferiore al costo dell’esame. Invece, nel 75% dei casi è il paziente a pagare di più, ma non lo viene a sapere perché in questo caso la Regione ha deciso di non applicare la sbandierata trasparenza. Noi del Pd chiediamo invece che nella ricevuta rilasciata venga sempre indicato il costo della prestazione, anche quando è inferiore a quanto pagato dal cittadino, sommando le voci del ticket regionale e di quello nazionale. Solo così si potrà parlare di trasparenza vera e i cittadini lombardi sapranno quando pagano di più o di meno rispetto al costo di una prestazione sanitaria”.

Inoltre, trasparenza ed equità devono andare di pari passo. Secondo gli esponenti del Pd si dovrebbe dare avvio a un sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria basato sulla progressività del reddito, visto che in questa direzione sta andando anche il negoziato sul nuovo Patto per la salute. “Sarebbe un sistema più equo e trasparente quello in cui ciascun cittadino sa qual è il costo reale della prestazione e in che quota deve contribuire in base alla propria situazione economica”, aggiungono Alfieri e Girelli.

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