Prignachi: “Per vincere la sua sfida la metro deve dialogare con il resto del sistema dei trasporti”

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di Davide Bacca – Per risultare vincente la metropolitana dovrà dialogare con il resto del sistema dei trasporti. E’ questa la ricetta di Valerio Prignachi, presidente di Brescia Mobilità, per trasformare quello che oggi è un “grande problema”, per usare le parole del sindaco Paroli, in un’opportunità. Qualche anno fa parole come integrazione, intermodalità, biglietto unico sembravano fantasie che Prignachi portava avanti quasi da solo. Ora invece, a dieci mesi dall’entrata in esercizio del metrobus, sono parole d’ordine sula bocca di tutti.

 

Presidente, partiamo dalla data. Conferma che l’entrata in esercizio del metrò avverrà il 1° gennaio 2013?
Assolutamente sì. Nelle scorse settimane abbiamo ridefinito con l’impresa e il ministero il nuovo cronogramma dei lavori. Sono iniziate le attività propedeutiche ai collaudi e si sono così chiuse le questioni che tre mesi fa erano ancora aperte. Le criticità ci sono sempre. Il nostro compito è proprio quello di vigilare. Ma posso rassicurare: non c’è traccia in nessun atto ne è mai stata oggetto di discussione l’ipotesi come una partenza senza le stazioni Vittoria e San Faustino.

Lei ha però detto più volte che la linea del metrò, così com’è, è monca. Si può davvero pensare a un suo ampliamento?
Sì, ma non con la tecnologia attuale. Anzi, l’idea è quella di sfruttare quello che già c’è. Mi riferiscono alla Brescia Iseo Edolo. Con un investimento contenuto si potrebbe sfruttare quella ferrovia per sviluppare un servizio di treno suburbano con corse frequenti e cadenzate e fermate in ambito urbano. Un po’ come la Trento Malè. L’idea è quella di sviluppare tram treni su quella linea: banalmente il treno non ferma ai semafori, il tram ferma sì, evitando di bloccare ogni 5 minuti il traffico veicolare ai passaggi a livello, come in via Cremona. Una grossa mano per questo progetto ce la potrebbe dare anche l’alta velocità, con la riqualificazione della stazione che potrebbe liberare i binari 1 e 2, utili a questo punto per i tram-treni che fermerebbero in prossimità della stazione del metrò. Verrebbe anche realizzato un collegamento diretto, in modo da ridurre al minimo la rottura di carico. Con quest’operazione  si riuscirebbe a intercettare l’utenza  dell’area ad ovest, oggi non coperta dall’asse del metrò . A est è invece ipotizzabile un prolungamento fino a Rezzato.

 

E per la Valtrompia, il progetto è tramontato?
Finalmente è riaperto un dibattito. Così come era previsto, ovvero utilizzando la stessa tecnologia, il prolungamento in valle era insostenibile. Per lo sviluppo extraurbano la tecnologia più adatta ed economica credo che sia quella del tram. Di certo la nostra esigenza come azienda è quella di intercettare più passeggeri possibile, offrendo un servizio comodo, efficiente ed economico e costruendo un sistema integrato che vada oltre i confini territoriali del comune.

La gara unica del Tpl tra Loggia e Broletto potrà dare una mano alla costruzione di questo sistema integrato?
La gara unica è prima di tutto un’occasione per i cittadini bresciani che avranno un servizio più funzionale. Inoltre è un’operazione che anticipa la legge regionale. L’idea alla base è quella di razionalizzare corse, servizi e risorse, cosa non da poco in un’epoca di tagli. Anche in questo caso penso che sarà importante pensare a un’integrazione non solo tra città e provincia, ma anche tra gomma e ferro.

Si dice che la gara sia cucita addosso a Brescia Mobilità, perché coinvolge non solo il Tpl ma una serie di servizi (semafori, bike sharing, sosta) che sono proprio quelli offerti dalla società…
Il bando di gara deve ancora essere pubblicato. Noi parteciperemo, come chiunque avrà le caratteristiche richieste. Poi vincerà chi farà l’offerta migliore.

Ma in caso come farete a coprire il servizio di trasporto in provincia?
Le soluzioni possono essere molte. Per esempio un’Ati, associazione temporanea d’imprese, con altre aziende. Già oggi siamo un’Ati per alcuni servizi: alcune nostre corse vanno in provincia, alcuni bus extraurbani fanno servizio in città. Domani questo potrebbe replicarsi su scala più ampia.

Torniamo alla metropolitana. Per far quadrare i conti, è stata creata una società patrimoniale, Brescia Infrastrutture, proprietaria dell’opera, e una di gestione, Metro Brescia. In tutto questo quadro quale sarà il ruolo di Brescia Mobilità?
Sarà la società che dovrà coordinare tutte le attività legate alla mobilità. Si tratta di una corretta evoluzione della vocazione originaria della holding, nata come società di scopo dei servizi della mobilità alcuni espletati direttamente, altri attraverso controllate.

Ma non sarà svuotata delle sue funzioni?
Tutt’altro. Avrà un ruolo ancora più importante di quello attuale. La separazione proprietà-gestione risponde anche all’indicazione di una direttiva europea. Brescia Mobilità si potrà così dedicare alla parte di “servizio”. La gestione del metrò sarà invece affidata a una newco, Metro Brescia che gestirà l’opera per conto nostro. Prima era previsto che l’Ati gestisse l’opera in autonomia, noi abbiamo ritenuto utile essere protagonisti fin da subito della fase di esercizio. Non è una differenza da poco. Così, a settembre, quando partirà la marcia in bianco, Brescia Mobilità entrerà in Metro Brescia con il 51%. 

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