Cittadina bresciana indagata per utilizzo illecito della carta di credito

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Nella mattina di ieri, una Volante della Questura  si è portata in via Moretto, presso l’Istituto bancario Intesa Sanpaolo  a seguito della segnalazione del direttore della filiale relativa alla presenza in banca di una persona sospetta. Sul posto gli agenti hanno preso contati con il richiedente il quale ha riferito loro che la signora che era con lui, cittadina bresciana del 1989, in data 08 marzo u.s., si era presentata presso l’istituto di credito e aveva attivato una Carta di Credito “Superflash”. Tale carta funziona a tutti gli effetti come una qualsiasi carta di credito ricaricabile. E’ però identificata da un codice iban e può quindi essere ricaricata anche tramite bonifico bancario alla stregua di un conto corrente.

 

Il direttore ha riferito inoltre agli agenti che, nella stessa giornata, su tale carta di credito veniva accreditata,  tramite bonifico bancario ondine, la cifra di euro 2.900, prelevati, dopo pochi minuti, dalla signora stessa tramite bancomat (euro500) e allo sportello della banca (euro2350), per un totale di euro 2850.

 

Nella stessa giornata, riferiva ancora il direttore, giungeva all’istituto di credito segnalazione da parte della sede centrale Intesa – Sanpaolo, la quale informava che la suddetta operazione di ricarica della Carta di Credito, veniva effettuata con mezzi informatici fraudolenti ad insaputa e senza l’autorizzazione dell’intestatario del Conto Corrente ordinante.

 

Alla luce di ciò Intesa – Sanpaolo bloccava la carta di credito in questione. Il giorno successivo,  presso gli Uffici della Polizia Postale di Torino, una signora del 1959, ivi residente, sporgeva denuncia riferendo che ignoti, con mezzi informatici fraudolenti, venivano in possesso delle credenziali di accesso al suo conto corrente online e effettuavano il bonifico bancario in questione.

 

Nella mattinata di ieri, quindi,  essendosi la signora bresciana ripresentatasi in banca per il prelievo degli ultimi 50 euro, veniva informata dal direttore del blocco della sua carta e, raggiunta dagli agenti, non essendo in  grado di dimostrare la sua effettiva buona fede né di riconsegnare il denaro prelevato, è stata indagata per l’utilizzo illecito della carta di credito (PHISHING).

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