Giornate Fai di primavera, 21 beni aperti tra città e provincia. Protagonisti i lavori di Tagliaferri

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Con le Giornate di Primavera del 2012 si giunge alla ventesima  edizione di un evento ormai tradizionale nel panorama culturale nazionale: migliaia di cittadini (conteggiati nel 2011: 500.000 in tutta Italia, 12.000 nei beni aperti dalla Delegazione di Brescia) appassionati della storia, dell’arte e della cultura italiana si muovono in pellegrinaggio per riappropriarsi di Beni difficilmente accessibili o bisognosi di tutela e valorizzazione, o che, alla luce di recenti studi, possono essere compresi e interpretati in modo nuovo e significativo per lo scenario nazionale e locale.

Il grande e motivato flusso di visitatori, la generosità e l’impegno con i quali rispondono all’invito della Delegazione le guide volontarie (che sono quest’anno più di 300) e i responsabili dell’accoglienza al Banco FAI, la disponibilità e collaborazione dei numerosi enti pubblici, sono i parametri che attestano la raggiunta finalità dell’evento, in sintonia con la missione primaria del FAI: fare cultura.

Cultura che, prendendo le mosse dalla conoscenza e dalla comprensione del paesaggio che ci circonda, sia responsabilità della sua tutela e valorizzazione, sia sviluppo di una cittadinanza consapevole, della coscienza civile che sta alla base della convivenza ispirata all’interesse comune. Interesse comune che non si raggiunge sommando gli interessi privati dei vari soggetti che concorrono alla realizzazione di un progetto, ma è piuttosto realizzabile se ciascuno, con generosità e fiducia, contribuisce con i doni che ha, con le competenze sue proprie.

Gli eventi del FAI hanno la grande forza di catalizzare le risorse identitarie di differenti realtà che, insieme, concorrono a fornire adeguati strumenti culturali e a formare valori trasversali; due elementi, questi, indispensabili per poter  “incidere” proficuamente, e con conseguenze durature, sulla costituzione di una cittadinanza culturale, di una coscienza civica diffusa, di una reale convivenza improntata, e finalizzata, al bene comune che comprende l’importante azione di tragittare l’umanità verso un futuro sostenibile. Prestando perciò particolare attenzione ai giovani, futuri custodi del nostro patrimonio, anche per poter fare in modo che essi ne traggano alimento per la creatività del futuro. E garantire così al nostro paese, attraverso la cultura, il suo sviluppo.

 

 

Tre sono i temi cardine dell’edizione bresciana della Giornata FAI 2012:

 

 

1      – il primo tema, collegato al progetto pluriennale della Delegazione titolato: “Puntiamo i riflettori su Sirmione” prevede che domenica 25 (dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30) siano organizzate  visite guidate all’area archeologica delle Grotte di Catullo e al parco della Villa Cortine.

La proposta è finalizzata alla valorizzazione della vasta porzione di paesaggio lacustre, splendida per posizione panoramica e vegetazione, area archeologica fra le più importanti d’Italia che comprende tutta l’estremità della penisola di Sirmione, di oltre due ettari che, acquisita dallo Stato nel 1948, rappresenta un rarissimo esempio di tutela di un complesso immerso nel suo ambiente naturale. Ma bisognosa di cure e di azioni di valorizzazione. Affinché le emozioni della storia che un luogo racconta possano divenire realmente patrimonio di conoscenza per tutti, il Bene deve essere prima di tutto aperto al pubblico e fruibile. Soltanto in questo modo, mediante diretta partecipazione, si può contribuire alla crescita e alla diffusione di un’educazione al rispetto e di una consapevolezza del grande valore di testimonianza che tale Bene rappresenta per ogni generazione. Ecco perché il FAI: ha “puntato i riflettori” su questo sito, da troppo tempo chiuso nei giorni festivi: perchè possa essere vissuto e reso disponibile a un pubblico sempre più ampio, aprendosi alle visite e ad azioni culturali ricorrenti, in grado di innescare processi di conoscenza, riappropriazione, reinterpretazione del patrimonio da parte della comunità.

Sulla collina omonima che ha ospitato il primo presidio romano, il grande parco di Villa Cortine a Sirmione, aperto al pubblico per la Giornata di Primavera, è popolato da un’estrema varietà di essenze, da fontane arricchite da sculture e grandi vasi di marmo, che si alternano a resti romani e ad ambienti naturali di grande fascino e bellezza.

 

2      – Secondo, ormai tradizionale tema, sono le visite organizzate per i cittadini stranieri immigrati, nell’ambito del progetto “Arte un ponte fra culture”.

Domenica 25 marzo (dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30) visite in varie lingue (inglese, francese, arabo, spagnolo, russo, ucraino, urdu, bangla e portoghese) saranno gestite da Mediatori culturali abilitati a seguito dello specifico corso organizzato dall’Associazione Amici del FAI.

Sarà illustrato il Palazzo del Broletto, uno dei più interessanti Palazzi Comunali della Lombardia, posto nel cuore della città come della storia della sua comunità; per sua natura e funzione è stato per più di otto secoli, ed è tuttora, luogo rappresentativo e simbolico del potere civile e territoriale di Brescia. Aprirlo alle visite per i cittadini stranieri è occasione per far conoscere non solo il passato della nostra città e il lungo percorso compiuto per una gestione pubblica del potere civico, ma anche concretizzare la speranza che  i nuovi cittadini immigrati, che in città rappresentano il 20% circa della popolazione, conoscendolo lo amino e conservino, garantendo così un futuro al nostro passato.

Per l’occasione sarà aperto alle visite il sottotetto.

 

3.         Terzo tema “Antonio e Giovanni Tagliaferri protagonisti dell’architettura bresciana tra Otto e Novecento” L’edizione bresciana del 2012 sarà caratterizzata, grazie a questa scelta tematica, da una particolare coerenza e da un innovativo punto di vista: verterà sulle opere dell’architetto Antonio Tagliaferri e del nipote di questi, l’Ingegnere Giovanni Tagliaferri.

Le visite proposte rappresentano un momento importante per la presa di coscienza dell’opera dei Tagliaferri, professionisti ancora oggi non del tutto noti ma che, in un periodo di fermento edilizio e di riassetto urbano nell’Italia neo-unitaria e nella prima metà del Novecento, sono figure chiave sia per il loro coinvolgimento professionale sia per la loro diretta partecipazione all’interno dei più significativi cantieri architettonici in Brescia e  nel vasto territorio della sua provincia .

 

Dei 21 beni aperti per la XX edizione, 9 in città ( aperti sabato 44 dalle 14,30 alle 16,30 e domenica 25 dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30) e 8 in provincia (aperti solo domenica 25, ad eccezione dei beni a Lonato, aperti anche sabato pomeriggio) sono opere dei Tagliaferri (un santuario, tre palazzi, quattro fra case e ville, un castello, un monumento con relativo assetto urbanistico della piazza in cui è posto, due torri, e, inoltre lo studio privato dei Tagliaferri, le opere pittoriche di Antonio e alcune realizzazioni minori). I Beni sono stati scelti per offrire una panoramica culturalmente esaustiva dell’opera di Antonio e Giovanni Tagliaferri, figure che hanno in modo originale ed incisivo connotato non solo  il volto del territorio bresciano ma teorizzato ed affermato lo stile loro proprio, che in modo incisivo ha influenzato generazioni di costruttori. Soprattutto Antonio con il suo Stile eclettico ha condotto alla realizzazione di ambienti di alta suggestione ed inaugurato una “cultura del pittoresco” caratterizzata dall’allestimento di apparati romantici di evocazione, attuati da invenzioni di cifra teatrale ma inscindibili da una filologica, approfondita ricerca degli stili, delle tecniche esecutive del grandi artigiani del passato. Grazie a questa ricerca si son rivalutate le antiche sapienze esecutive, si è formata una famiglia di abili artigiani che, supportati dai progetti minuziosi dei Tagliaferri, attenti all’insieme architettonico ma non di meno a segnalare i particolari, dalle quotature alla definizione dei tratti della decorazione, ha rappresentato per anni una risorsa nello scenario artistico, ed economico, bresciano.

Le visite offriranno l’occasione di una nuova, documentata conoscenza dei due Tagliaferri, grazie ai primi risultati delle ricerche compiute sulle importanti testimonianze archivistiche ricevute nel 2010 in Donazione dalla Fondazione Ugo Da Como di Lonato del Garda.

 

Una sfida culturale, quella del 2012, che, realizzata grazie al prezioso ed indispensabile supporto della Fondazione Ugo Da Como con la quale, fin dal 2010 la Delegazione ha concertato il progetto di queste aperture, e la sua fattibilità, offrirà ai visitatori  l’esperienza di una raffinata scoperta e di un’inedita lettura del paesaggio e dell’architettura bresciana, ridisegnati ampiamente, e con peculiare originalità, dall’opera dei due Tagliaferri. La cifra e la chiave di lettura che le guide FAI potranno offrire, saranno loro trasmesse dalla conoscenza delle ricerche archivistiche, e degli inediti risultati, che generosamente ed in modo illuminato la Fondazione Ugo Da Como mette a disposizione nella preparazione delle stesse.

Per la formazione delle guide volontarie FAI  è stato organizzato un ciclo di incontri tenuti dai maggiori esperti dei Tagliaferri e dell’architettura bresciana.

 Per la squisita disponibilità della Famiglia Tagliaferri, si avrà accesso anche al luogo in cui Antonio e Giovanni Tagliaferri progettarono molte delle loro realizzazioni.

In quello che fu lo “Studio” dei Tagliaferri sarà possibile prendere visione anche di 18 pannelli didattici realizzati dagli studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia che saranno presenti anche per commentare la mostra “Antonio e Giovanni Tagliaferri. Progetti, materiali e tecniche”, frutto delle ricerche compiute dall’Università nell’archivio messo a disposizione dalla Fondazione Ugo da Como.

Oltre che con l’Università, la Delegazione FAI di Brescia ha stretto anche nell’anno scolastico 2011/11 rapporti di collaborazione con studenti delle scuole superiori di Brescia (Licei Arnaldo, V. Luzzago e C. Arici), Lonato (ist. Paola di Rosa), Montichiari (Ist. L. Don Milani), Desenzano (Liceo G. Bagatta) e Salò (Ist. C. Battisti) che, alla fine del percorso di studio promosso dal progetto per le scuole “Il FAI apre le porte, apre le menti”, saranno presenti, quasi in 200, nei luoghi aperti per le Giornata di Primavera 2012 e guideranno il pubblico in visita.

Saranno impegnati altri 200 volontari del FAI, sia nel ruolo di guide sia per l’accettazione e formazione dei gruppi, e molti altri soggetti di Ordini professionali, Enti ed Associazioni culturali e di difesa dell’ambiente che, generosamente, collaborano con la Delegazione di Brescia per far conoscere il territorio. Uniti nella convinzione che “si ama ciò che si conosce, si difende ciò che si ama”.

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