All’indomani della manifestazione la Rab torna a lanciare un appello: “Vogliamo riconosciuto lo stato di emergenza ambientale”

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All’indomani della manifestazione che ha portato in città oltre duemila ambientalisti armati di striscioni che ricordavano tutte le nocività di Brescia e provincia, la Rab, Rete Antinocività bresciana, vuole ringraziare tutti e promette di non fermarsi: "Volgiamo che venga riconosciuto le stato di emergenza ambientale e stralciati tutti i progetti cementificatori in essere.Di seguito la lettera con la quale laRab torna a ribadire il proprio "no" alle nocività. 

Un corteo bellissimo

come da tempo non ne vedevamo nella nostra citta’: comunicativo, determinato,

consapevole, ricco di significati e contenuti, attraversato da una moltitudine di

persone " in cammino " di ogni genere e eta’ arrivate da ogni angolo della citta e

della provincia . Pieno di striscioni e cartelli dove l’elenco delle nocivita’ era

rappresentato in tutta la sua drammaticita’, dai tanti bambini presenti , i nostri

figli, le generazioni che verranno: discariche, cave, Tav, cemento, autostrade,

diossine, biomasse, inceneritore, PM10, PM2,5, cesio 137, SO2, acciaierie, cromo

esavalente, amianto…. . La drammaticita’ della situazione impone un’accelerazione,

un cambio di marcia, un " nuovo paradigma " . Un’ uscita rapida da questa crisi che

metta al centro il benessere e la salute delle persone. Liberare aria, acqua e suolo

deve diventare un obiettivo generalizzato.Non ci sono alternative. Non ci sono

scorciatoie di breve periodo utili solo a tirare la volata elettorale ai soliti

noti.

 

Non abbiamo lanciato un sasso. Abbiamo lanciato un masso . Deve finire dritto sulla

testa di chi continua a fare profitti sulla salute della gente  . Dritto sulla testa

di chi governa i nostri territori e , mentre intasca bustarelle, chiude occhi e

orecchie in quella che appare in modo evidente come una grave emergenza ambientale e

sanitaria. I dati sulla salute dei bresciani sono ormai noti da tempo e numerose

ricerche ne certificano la validita’: Brescia è la terza citta’ piu’ inquinata

d’Europa, ha il record italiano di morti per tumore ( 36% del totale ) , nel 2011

l’Ospedale Civile ha avuto un incremento dell’8 % di tumori infantili, la falda

superficiale è totalmente inquinata e quella piu’ profonda presenta concentrazioni

di cromo esavalente ai limiti della tollerabilita’ per una persona adulta, il suolo

in tutta la provincia viene consumato al ritmo di mille ettari all’anno. Cosa

mangeremo? cosa respiriamo? cosa beviamo?

 

Basta. Dobbiamo riprenderci la vita . Il nostro futuro . Chiediamo il riconoscimento

dello stato di emergenza ambientale e la conseguente moratoria di tutti i progetti

in essere , tanto in citta’ quanto in provincia, che servono solo a peggiorare una

situazione  gia’ decisamente compromessa. La chiusura dei pozzi inquinati e

l’utilizzo dell’acqua delle nostre montagne: bisogna togliere le concessioni ai

privati ( che mettono l’acqua in bottiglia di plastica e la fanno " viaggiare " in

lungo e in largo per tutta la penisola ) e restituirla ai cittadini come richiesto

dal voto referendario del giugno scorso. La convocazione degli Stati Generali

sull’Ambiente ( qualcuno sta’ mettendo a punto un documento ? ) dal basso che veda

il reale coinvolgimento dei comitati che hanno determinato il successo della

manifestazione di questo pomeriggio. La riconversione ecologica si costruisce cosi’

, strada per strada, quartiere per quartiere, paese per paese, citta’ per citta’ (

montagna per montagna ).

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