(a.c.) Una vera e propria strage di storioni, che mise in ginocchio un’azienda, tra le più importanti e prestigiose a livello europeo, per la produzione di caviale. A distanza di quasi quattro anni, era infatti il 31 luglio 2008, il titolare Giacinto Giovannini ancora ricorda con dolore il giorno in cui trovò 300 storioni a galleggiare nell’acqua del suo allevamento. Un disastro, ambientale ed economico, quantificato in circa 2,4 milioni di euro.
A distanza di tanto tempo, e dopo numerose perizie e studi specifici, sembra chiaro che a causare la morìa degli esemplari fu il depuratore del comune di Roccfranca, troppo vicino alle acque di prima falda da dove l’allevamento pescava l’acqua. I tecnici che hanno predisposto la perizia sull’accaduto hanno raccomandato di spostare il depuratore di almeno 180metri, per evitare nuovi versamenti (a causa di abbondanti pioggie) e nuove contaminazioni delle falde. Questo per il futuro: ma la vera e propria mannaia che sta sopra al comune è rappresentata dall’eventuale risarcimento all’azienda VIP di Giovannini, che attende giustizia dalla causa civile intentata all’ente.
Lo stesso Giovannini sulle colonne di Bresciaoggi, che racconta la vicenda: «La perizia mi rende giustizia, ma avrei preferito tenermi i miei storioni e proseguire il naturale corso della produzione. Dal Comune di Roccafranca finora ho ricevuto solo no». La produzione attualmente è ancora in stallo dopo la morìa: da allora l’allevamento lavora solo al 50% delle sue potenzialità.