(a.c.) Tanti loro coetanei utilizzano i risparmi di una vita di fatiche per le vancanze al lago, per una casetta in affitto in montagna, per i regali ai figli, la mancetta ai nipotini. Loro no: erano ancora "affaristi", seppur nel campo illecito dell’usura. Davanti al giudice dell’udienza preliminare nel Tribunale di Bergamo, Patrizia Ingrascì, hanno patteggiato una pena di 1 anno di reclusione per fatti risalenti a febbraio e settembre del 2011. Stiamo parlando di una coppia, marito di 77 anni e moglie di 72, domiciliata a Pisogne ma in affari nella bergamasca.
Il caso è raccontato sulle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane. Vittime due donne di 46 e 54 anni, residenti a Castro e Bergamo. Contattate forse grazie all’iuto di una terza persona, una signora di Pisogne di 56 anni, che andrà a processo come la coppia, le due bergmasche hanno ottenuto prestiti di 6 mila e 2mila euro. Il tasso di interesse applicato? 10% mensile, cioè la bellezza del 120% annuo. Tanto, troppo, e le due clienti non riuscendo più a pagare il debito si sono rivolte ai carabinieri. Da lì partirono le indagini che hanno portato alle condanne in patteggiamento.