Continuano a dichiararsi estranei alle accuse i due coniugi del Sebino accusati di aver falsificato i documenti di stato civile dei due gemellini nati a Kiev e portati in italia a vivere con loro. Secondo l’accusa, invece, i figli non sarebbero loro, o per meglio, sarebbero figli del padre ma non della madre. In questi giorni la Procura ha chiuso l’inchiesta e ha chiesto l’avvio del processo nel tentativo di smascherare i presunti illeciti commessi dalla coppia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti infatti, moglie e marito si sarebbero recati in Ucraina per trovare una donna disposta ad affittare il proprio utero e una clinica pronta a falsificare i documenti di nascita, così da far risultare i nascituri figli legittimi e regolari della coppia. L’esame del dna ha dimostrato la paternità del marito, mentre la madre non risulta essere la donna la cittadina bresciana. Dalla parte dell’accusa anche la registrazione di una telefonata nella quale la moglie parla con un amico medico a cui chiede di praticarle un taglio all’altezza del ventre, per simulare il cesareo.