La Loggia investe 45 mila euro per rimettere a nuovo la fontana di contrada San Giovanni

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Sono cominciati oggi i lavori di sistemazione della Fontana posta nella contrada di S. Giovanni, all’angolo con Corso Mameli.

“Si tratterà di un intervento complesso – spiega l’assessore al centro storico Mario Labolani – che da un lato consentirà di rimuovere le cause che hanno rovinato l’antica fontana e dall’altro aggiusterà le alterazioni dei materiali, ridando alla vasca il suo originario aspetto.

L’iniziativa è legata ai tanti progetti che quest’amministrazione sta mettendo in campo al fine di riqualificare il centro storico. Non solo attraverso i nuovi arredi urbani, ma ricuperando quel patrimonio straordinario che sono le nostre fontane. Brescia era famosa nel secolo scorso come la città delle fontane, un primato che piano piano sta ricuperando, a beneficio dei tanti cittadini che oggi si vedono riconsegnare suggestivi scorci di città sino a pochi mesi fa sporchi o rovinati dall’incuria.”

 

 

I lavori, specificano i tecnici dell’assessorato, passeranno attraverso alcune azioni complesse:

– la rimozione delle cause del danno,

– il rallentamento della velocità dell’alterazione dei materiali

– la salvaguardia degli aspetti formali ed estetici dell’intervento,

 il rispetto dell’opera e il suo contenuto di informazioni storiche e tecnologiche.

 

Le operazioni sfrutteranno metodi e materiali che agiscono secondo meccanismi differenti, spesso integrati o integrabili, che vanno dai meccanici ai chimici, come ai biologici.

 

 

 

 

 

 

 

 

QUADRO ECONOMICO

 

 

PARTE A : OPERE DA APPALTARE

Categoria prevalente OG 2

 

TOTALE OPERE SOGGETTO A RIBASSO                                                    38.392,80

 

ONERI SPECIFICI DELLA SICUREZZA                                            1.500,00

 

                                                                       TOTALE PARTE A)       39.892,80

 

PARTE B : SOMME A DISPOSIZIONI

 

I.V.A 10%                                                                                              3.989,28

Accantonamento per fondo accordo bonario

 art.12 D.P.R.554/99 (3%)                                                                      1.196,78

Accantonamento per compensi

 di cui all’art.92 del D.L. 12.04.2006 n. 163 (2%)                                      797,86

 

TOTALE PARTE B                                                                               5.983,92

 

 

TOTALE PARTE A + B                                                                       45.876,72             

 

 

 

 

Cenni storici riguardanti la fontana

 

Nei diari, nei resoconti di viaggio dei forestieri, che visitarono Brescia dal Seicento al secolo scorso, è ricorrente l’accenno a una caratteristica della nostra Città, l’abbondanza delle fontane pubbliche e private.

Nel 1700 Giulio Antonio Averoldo, nella sua guida di Brescia, così si esprimeva: “ siccome il Piano è abbondante de’ fiumi e sorgenti, benefiche piogge ad allatar i campi, così la Città doviziosa di cristalline fontane quante pubbliche ne spande, quante rinchiuse in private case ne dispensa!”.

Basterà qualche dato statistico per renderci conto di quanto fosse giustificata la comune asserzione sull’abbondanza delle fontane.

Nel 1560 un documento del Comune testimonia che 34 erano le fontane pubbliche e 170 quelle private; il Coronelli nel 1699 indica nella sua pianta di Brescia 64 fontane pubbliche; ma l’esplosione si ebbe nel secolo scorso, se all’inizio s’era raggiunto il numero di 1409 fontane e se nel 1859 abbiamo 78 fontane pubbliche e 1840 fontane private.

Procedendo negli anni, nel 1882, le statistiche affermano che le fontane di acqua- prima e di acqua- seconda, fra pubbliche e private a getto continuo erano 2286 e, ancora nel 1904, le fontane pubbliche erano 71.

L’abbondanza di acque sorgive provenienti dalla Valgobbia e dalle colline dei Ronchi, e le caratteristiche di compattezza e di relativa facile lavorazione della bianca pietra di Botticino, le cui cave erano, alle porte di Brescia, ci spiegano la ricchezza di fontane nell’ambito delle antiche mura.

 

La fontana di S.Giovanni che oggi possiamo vedere collocata in una apposita nicchia a metà di Corso Mameli, ha preso il posto di un’altra fontana, molto più antica, che con il tempo si era molto degradata. Lo si può arguire leggendo l’iscrizione che compare sull’attuale fontana, ancora ben visibile:  "iniuria temporum squallens".
La nuova fontana risale al 1826 e rientra nell’ampio piano di revisione urbanistica, iniziato durante l’amministrazione francese e proseguito, dopo il 1814, dal governo austriaco.
Lo stile è quello neoclassico che caratterizza questo periodo della storia urbanistica di Brescia e che ha l’eleganza delle protomi alate e delle ghirlande di fiori e frutta; esisteva tuttavia già nel 1382 la fontana dell’ospedale di San Giovanni; dal “ Giardino della Pittura” di Francesco Paglia sappiamo che la fontana si adornava – al principio del settecento – di un dipinto di Francesco Giugno raffigurante la Madonna col Bambino. Per realizzarla è stato impiegato marmo di Botticino. 

 

 

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1 COMMENT

  1. in un momento di difficoltà come questo pensare ad una fontana mi sembra giù uno spreco, oltre che di denaro anche di tempo….

  2. Non vorrei sbagliarmi, ma mi pare siano già stati fatti interventi non molti anni fa. Se si dovesse mettere tutto questo straordinario impegno per altri monumenti cittadini di sicuro i voti di San Giovanni, il Labolani non li prenderebbe più. Per cui vale la pena di ripetersi. Io, tanto uno così non lo voterei mai.

  3. ma con 45 mila euro ti compri non una ma 10 fontane nuove!!! fatte su misura! spreco enorme, grazie per l’addizionale

  4. Qualsiasi persona di buon senso, non uno che ha studiato Management ad Harvard, capirebbe che non si tratta di una priorità, di un’urgenza o di un servizio indifferibile per i cittadini. Ma i politici, va ricordato, hanno un unico ossessivo range temporale, cioè quello che va da una elezione all’altra. Si avvicina la scadenza del mandato e quindi vanno reimpostati i ticket elettorali. Punto e a capo.

  5. Con 45000 euro si costruisce un gran bel ponteggio intorno a palazzo Avogadro e forse anche un tetto provvisorio in ponteggio per proteggerlo. Non è poco!

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