Spesso ci capita di leggere notizie su persone che si sono smarrite seguendo le indicazioni del proprio navigatore o che si sono trovate in situazioni “complicate” con mappe non aggiornate, sensi unici cambiati e percorsi degni della ‘Parigi-Dakar’. Ma è così determinante oggi il navigatore quando si è al volante? Il Centro Studi e Documentazione Direct Line, la più grande compagnia di assicurazione on line, rileva che ben l’88% dei bresciani possiede un navigatore per auto. Nonostante questa alta percentuale gli approcci degli automobilisti di Brescia verso il dispositivo satellitare sono diversi: il 54% degli intervistati dichiara in modo pratico di affidarsi al navigatore solo in caso di necessità, il 31% si definisce ‘diffidente’, non basandosi totalmente sulle indicazioni del dispositivo, mentre il 3% non si mette al volante prima di aver acceso il magico schermo. Ma non ci sono solo gli ‘addicted’: il 10% del campione infatti ammette di non averne mai posseduto uno, mentre il 3% dichiara di non essere interessato ad avere indicazioni, perché in fondo a volte è bello anche basarsi sul proprio istinto e nel caso sbagliare strada.
A questi dati si aggiungono quelli rilevati da una ricerca internazionale, sempre condotta da Direct Line: il 20% del campione ha confessato di aver rischiato molto distraendosi al volante per colpa del navigatore, il 10% si è trovato in situazioni di pericolo o ha dovuto affrontare manovre vietate dopo aver seguito le indicazioni del dispositivo elettronico e un ulteriore 10% afferma addirittura di aver raggiunto una destinazione sbagliata.
Tornando quindi alla ricerca condotta nel nostro Paese, si evidenzia che i bresciani si dividono nella scelta della voce che fornisce indicazioni: una voce femminile è infatti l’opzione preferita (66%), ma il 26% degli automobilisti di Brescia sceglierebbe la voce di un uomo. L’8%, invece, sceglie di abbassare il volume dell’altoparlante per non essere distratto dalla voce-guida e di guardare solo il display.
Riguardo invece ai dispositivi più moderni che permettono ulteriori personalizzazioni, i bresciani scelgono nel 40% dei casi una voce ironica, magari che si prenda gioco del guidatore quando sbaglia strada. Il 37% opta per una voce dalle tonalità calde e suadenti per essere confortati alla guida, mentre il 20% preferisce la voce di un personaggio famoso.
Direct Line prosegue l’indagine scattando una panoramica delle abitudini nelle principali città italiane: i romani (48%), dopo i bresciani, sono coloro che più si affidano all’apparecchio satellitare solo in caso di necessità. I bolognesi (35%) sono i più scettici e non si fidano al 100% della tecnologia, mentre i torinesi (6%) sono i più dipendenti dal navigatore. Sorprendentemente i milanesi, precisi e tecnologici nell’immaginario di tutti, dichiarano nel 6% dei casi di non essere interessati al navigatore e di non prendersela se a volte capita di sbagliare strada.
‘Non c’è dubbio che il navigatore sia un accessorio per auto molto utile, soprattutto per chi viaggia spesso o si trovi a fare viaggi in aree non conosciute – commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line – ma non per questo accendendo il navigatore ci si deve sentire autorizzati a ‘spegnere’ il cervello: il buon senso non deve mai essere un optional al volante.’