(a.c.) Tecnicamente non si tratta di licenziamento: semplicemente potrebbero non essere rinnovati, o ridotti di molto, appalti che vanno in scadenza. Ieri in Largo Formentone è andata in scena la protesta di decine di donne impegnate come lavoratrici in cooperative, sociali o meno, vincitrici di appalti della Loggia. Lo sciopero aveva come obiettivo quello di sensibilizzare contro il rischio (quantomai concreto) del taglio di circa 500 lavoratori e lavoratrici impiegate in servizi appaltati dal Comune di Brescia.
Ausiliarie (una novantina), assistenti ad personam negli asili e a scuola (circa 160), assistenti per gli anziani (altre 150), oltre a professionisti autonomi con partita iva e assistenti sociali. In totale fanno circa 500 persone che a breve potrebbero rimanere senza impiego, colpite indirettamente dai tagli della Loggia per far quadrare i conti del bilancio. Cosa chiedono queste persone e i sindacati a cui fanno riferimento? Che il comune preservi le voce di spesa relative al sociale, soprattutto in periodi di difficoltà come quello che stiamo vivendo, e che sia rimodulata la scala di priorità negli investimenti, anche quelli in conto capitale. Il mirino è puntato, anche qui, sulle spese per il parcheggio sotto il castello.