I sindacati di Polizia : vigili di quartiere? Ben vengano, ma serve un efficace coordinamento

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Ben venga il servizio degli “agenti di quartiere” annunciato dal Comune capoluogo utilizzando gli agenti di polizia municipale, ma la sicurezza del cittadino ha bisogno di coordinamento. La presa di posizione è del Siulp, il sindacato unitario dei lavoratori di Polizia.
Rosario Morelli, Segretario provinciale del Siulp, porta ad esempio il servizio di pattugliamento di quartiere di poliziotti e carabinieri nato nel 2003: sarebbe dovuto arrivare a coprire 12 aree ma ci si è fermati a 7 di cui solo 4 effettivamente coperte. «La copertura delle quattro zone c’è – spiega Morelli – ma in modo capillare e completo solo in periodi di organico pieno. In caso di assenze, le zone sono sorvegliate a singhiozzo, saltano i turni. E non è garantito che le aree siano controllate, come dovrebbe essere, sempre dalla stessa coppia di agenti, che è come minare alla base il senso stesso della “polizia di prossimità”, impegnata a creare un rapporto di fiducia, personale, con i cittadini».

I problemi sono quelli della carenza di organico. Un dato per tutti: nel giro di pochi anni si è passati da 110mila a 94mila uomini della Polizia di Stato operativi in tutta Italia.

Il Segretario provinciale del Siulp dice chiaramente che il progetto della “Polizia di prossimità” è stato sostanzialmente messo da parte, preferendo, ad esempio, far girare in stazione dei militari dell’esercito: in questo modo la sicurezza non fa nemmeno mezzo passo avanti; in compenso si impiegano male i soldi pubblici : 40 Euro al giorno per ogni militare dell’esercito contro i 12 per un poliziotto o un carabiniere sono un’operazione insensata.

«Il tema vero – conclude Morelli – è oggi quello di un reale, serio ed efficace coordinamento alle Forze di Polizia. La sicurezza del cittadino non può essere lasciata alla estemporaneità. Gli organi preposti ci sono, a partire dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica»

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1 COMMENT

  1. mi sembra ua giusta analisi, quella riportata. serve una visione globale, non i soliti spot per cercare di guadagnare consenso.

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