Qualità dell’aria, i cittadini ricorrono ai giudici contro la Loggia ma il Tribunale boccia l’istanza

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Il Circolo di Brescia di Legambiente prende atto "con rammarico ed amarezza della decisione", seppur provvisoria, assunta dal Tribunale di Brescia in relazione all’istanza proposta da alcuni cittadini circa la richiesta di assunzione di provvedimenti urgenti nei confronti dell’Amministrazione Comunale, tali da ridurre l’impatto e l’influsso della circolazione stradale sulla qualità dell’aria cittadina, che notoriamente è di pessima qualità da diversi anni. Come è già stato scritto, alcuni cittadini residenti nel centro storico avevano promosso un’azione a tutela della loro salute prendendo spunto da una sentenza della Corte di Giustizia Europea nella quale si dichiarava che il cittadino, a tutela della propria salute, può pretendere che l’ Amministrazione Comunale assuma provvedimenti e formali piani tali da tutelare il suo diritto alla salute minacciato dall’inquinamento atmosferico, di cui notoriamente il traffico urbano è una delle cause principali. Sotto tale profilo i ricorrenti avevano sottolineato come l’ Amministrazione Comunale abbia ampiamente liberalizzato il traffico in molte zone del centro urbano, dando accesso a molti autoveicoli che precedentemente erano impediti dall’accedere a vaste zone del centro storico, al fine di tutelare la qualità dell’aria. Il Comune di Brescia aveva sistematicamente smantellato tutte queste misure, seppur parziali, di tutela della qualità di vista delle persone, procedendo ad una revisione generale e riduzione delle ZTL, concedendo l’accesso per la sosta a molti più autoveicoli nel centro cittadino di Brescia. I ricorrenti avevano agito sostanzialmente a tutela della propria salute che, essendo diritto soggettivo pieno della persona, poteva trovare tutela dinanzi al giudice ordinario. Poiché è stato semplicemente richiesto, con quest’ultima istanza, che il Comune di Brescia ripristinasse le vecchie misure già adottate e non è stato certamente chiesto un nuovo piano o nuove determinazioni da parte del Comune, (cosa che ovviamente l’Autorità Giudiziaria non avrebbe potuto fare), tutto ciò è stato motivato e giustificato come mezzo di tutela, seppur parziale, si ripete, della salute dei cittadini. Nonostante ciò il Tribunale di Brescia ha ritenuto comunque, allo stato, che tali richieste non possano essere rivolte al Giudice Ordinario, ma dinanzi ad un giudice amministrativo. Tale decisione appare fuorviata ed erronea, e sembra non avere colto il punto fondamentale che è quello della tutela di un nuovo diritto oggi esistente nell’ordinamento giuridico italiano (D.Lvo n. 155/2010) per tutelare la popolazione dagli effetti dell’inquinamento atmosferico, in quanto gli stessi chiedevano al Tribunale di tutelare il loro diritto ad avere una efficace azione da parte del Comune relativamente alla tutela di un diritto, soggettivo, perfetto e costituzionalmente tutelato, quale quello alla salute. Sotto tale profilo il Tribunale non sembra aver colto questo aspetto e sembra essersi fermato a considerazioni di carattere processuale che non colgono la sostanza del problema. Ci si augura che, per ciò che concerne il proseguimento del giudizio, che non è ancora definitivo e pertanto può dare luogo anche a diversa soluzione (l’emissione di un provvedimento d’urgenza, anche negativo, non pregiudica l’esito della causa, come dispone esplicitamente la legge), e che si possa sotto tale profilo ottenere una tutela, quantomeno parziale e provvisoria di un diritto fondamentale dei cittadini che la nostra carta costituzionale chiede di tutelare e proteggere. Legambiente si augura pertanto che l’Autorità Giudiziaria voglia in seguito meglio considerare le ragioni dei ricorrenti.

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